L’onorevole non va in Commissione? Perde 500 euro: +20% di presenze

Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 08:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non c’è mica solo la presenza in Aula, ci sono anche i lavori in Commissione e in Giunta. E da qualche mese a questa parte gli onorevoli si sono dimostrati particolarmente zelanti. Sarà l’effetto del governo tecnico che rende tutti più laboriosi e dediti alla causa? Non esattamente. Da un mese esatto succede che una nuova norma lega una quota della diaria (fino a 500 euro) non solo alle presenze nell’aula della Camera ma anche nelle Commissioni e nelle Giunte. Il pullulare di deputati ha reso le aule del potere piuttosto affollate: la presenza media è volata al 70%, ben il 20% in più rispetto a prima.

“Eccome se si nota – racconta il presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa – siamo di più, è vero. Lavoriamo sempre tanto. Ma diciamo che le sedute sono più partecipate. Anche se da noi non ci sono stati mai fenomeni di assenteismo diffuso. Però il deterrente aiuta”.

Ma non c’è da giurare che ai freddi numeri statistici corrisponda un sussulto di interesse per le vicende della cosa pubblica. Non è un mistero che alcuni (molti?) firmano ed escono al volo. “Troppi fanno i furbi – dice Antonio Borghesi, Idv – Vogliamo parlare dell’ex ministro Renato Brunetta, che da noi in commissione Bilancio firma e spesso dopo cinque minuti va via? E poi, lui come gli altri, per tutto il giorno sono a posto, anche se la commissione si riunisce altre tre volte in giornata”. L’ex ministro, simbolo della lotta ai “fannulloni”, non ci sta: “Guardi, io lavoro dalla mattina alla sera. Non mi occupo di queste bassezze”, dice piccato a Repubblica.