Primarie alla M5S. Monza: 60 elettori, 20 voti e magari diventi sindaco

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 10 Marzo 2017 - 14:32 OLTRE 6 MESI FA
Primarie alla M5S. Monza: 60 elettori, 20 voti e magari diventi sindaco

Primarie alla M5S. Monza: 60 elettori, 20 voti e magari diventi sindaco

ROMA – Primarie alla M5S. A Monza si sono tenute e svolte le elezioni primarie del MoVimento per individuare il candidato sindaco dei Cinque Stelle. Le operazioni di voto e di scrutinio si sono tenute ovviamente sul web, sulla Rete. Hanno partecipato, hanno votato sull’apposita piattaforma informatica den sessanta (60) cittadini di Monza.

Hanno ottenuto voti: 20 (venti tondi) Doride Falduto che quindi diventa ufficialmente la candidata sindaca di M5S a Monza. Diciassette (17 dispari) ne ha ottenuto di voti il secondo classificato Giovanni Danilo Sidoni. Ben altri 23 voti si sono dispersi tra candidati, si fa per dire, risultati allo scrutinio minori.

Monza non è un paesino con mille residenti. E neanche una mini cittadina con diecimila abitanti. Se a Monza fossero in mille o diecimila, allora ci sarebbe stata una qualche proporzione tra i 60 votanti M5S via web e non la popolazione tutta ma almeno con quelli che poi vanno a Monza a votare davvero M5S alle elezioni vere. Ma a Monza abitano e vivono in molti di più di mille e diecimila e quando sarò M5S a Monza lo voteranno in molti di più di 60.

Quindi con tutta e innegabile evidenza la selezione via web è una pessima selezione che premia chi riesce a mobilitare più cognati o zie. Il corpo elettorale vero di M5S è rimasto fuori da queste primarie (a meno che M5S non voglia giurare che loro a Monza sono in 60 più qualche afflitto da tunnel carpale che ha dovuto disertare la tastiera).

Quindi con tutta evidenza la sacralità del web e la predicazione che sia quello il luogo della democrazia non solo è una panzana ma è anche una balla pericolosa. Perché pericoloso è che venti voti bastino a designare un candidato sindaco, a candidare a gestore della cosa pubblica sulla base della inesistente volontà popolare di 20 voti sul web.

Quindi con tutta evidenza non tutto quello che vince e brilla sul web è volontà popolare.

Quindi sarebbe ora che M5S la smettesse di infliggersi danno selezionando i suoi candidati con un sistema che equivale quanto ad affidabilità al prendere l’elenco dei residenti e farci calare sopra il dito (il cursore?) a caso. La smettesse di infliggere danno a se stesso (così si va a finire alle Raggi sindaco) e danno alle comunità che lo votano o che comunque da M5S possono essere amministrate.

Bisogna però essere onesti e riconoscere che nelle primarie alla M5S un vantaggio c’è. Anzi un’opportunità: quella di “svoltare”. Uno/a è più o meno senza arte né parte e si sa che di questi tempi capita spesso. Che fare? Un concorso statale? Uno stage all’estero? Riprendere a studiare? Farsi raccomandare? Ce n’è un’altra da provare: raccolgo un gruppo di amici, bastano pochi, ci mettiamo a far MoVimento con la maiuscola. Arrivano le elezioni, mi candido sindaco, il gruppo mi vota, sono candidato. Ho trovato un lavoro e un impiego. Ecco, le primarie alla M5S servono, danno l’opportunità a quelli svelti nel procurarsi qualche decina di voti di trovare un posto pubblico.