Primarie Pd: Renzi incastrato da una mossa della Bindi, il ballottaggio chiuso

Pubblicato il 7 Ottobre 2012 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Il ballottaggio chiuso, cioè che al secondo turno possa votare solo chi ha votato al primo, non esiste”. Ci ha messo poco Matteo Renzi a perdere il sorriso dopo l’intesa con il leader del Pd Pierluigi Bersani in materia di primarie. La storia del ballottaggio chiuso l’ha detta Rosi Bindi, che ad assemblea chiusa  a spiegare che Renzi è rimasto fregato. Altro che tutto risolto.

“Oggi abbiamo accettato”, dice Renzi, “che l’assemblea del Pd scorresse via tranquilla anche se abbiamo molti dubbi sul fatto che si debbano fare regole diverse da quelle del passato”.

“Ma a me va bene tutto. Per due motivi. Noi le primarie le vinceremo se parleremo di cose concrete. Noi le primarie le facciamo in modo diverso da come le si faceva in passato. In passato, le primarie servivano per sistemare qualcuno”.

“Bertinotti che aveva preso l’11 per cento ha avuto come premio di consolazione la presidenza della Camera. E questo? Lo riconoscete? È Mastella: 5 per cento e ministero della Giustizia. E questi? Di Pietro e Pecoraro: 5 per cento alle primarie, due ministeri anche per loro. Io, se perdo, non voglio premi di consolazione: rimango a fare il sindaco di Firenze”.