“La proposta Pd per aumentare lo stipendio dei parlamentari”: Libero accusa

Pubblicato il 26 Maggio 2013 - 07:11 OLTRE 6 MESI FA

Guglielmo Vaccaro

ROMA – Una legge per aumentare lo stipendio dei parlamentari del 24% vanificando così tutti i tagli ipotizzati dal governo Letta. Una legge che, racconta su Libero Franco Bechis, porterebbe la firma di Guglielmo Vaccaro, uno dei deputati del Pd più vicini al premier Enrico Letta.

Scrive Bechis:

Stipendio mensile netto aumentato del 24%, rimborsi spesa più generosi degli attuali, ma legati alla reale produttività, più portaborse e meglio pagati con stipendi però erogati direttamente da Camera e Senato in modo che anessuno venga la tentazione di mettersi direttamente in tasca quei soldi. È la proposta di legge n.495 depositata a Montecitorio dal primo firmatario: il deputato del Pd Guglielmo Vaccaro.

Sulla vicinanza tra Vaccaro e Letta Bechis scrive:

“I due fanno coppia fin dalla prima Repubblica, quando entrambi avevano cariche di vertice nel movimento giovanile democristiano. Vaccaro poi fu voluto da Letta con sé alla sua segreteria tecnica da ministro dell’Industria fra il 1999 e il 2001, e lo stretto sodalizio si è rafforzato prima nella Margherita e poi nel Partito democratico. Proprio per questa sintonia ha un peso non indifferente quella proposta di legge che dopo anni di bandiere grilline sventolate per la prima volta capovolge la questione dei costi della politica, proponendo di pagare di più i parlamentari a patto che siano produttivi”.

Ma come farebba Vaccaro ad aumentare il compenso dei parlamentari in tempi di tagli? Con uno stratagemma semplice: equiparando il compenso a quello dei parlamentari europei. Ancora Bechis:

L’idea di base di Vaccaro è prendere a modello lo status economico degli europarlamentari, rimodulando solo i rimborsi spese perché girare l’Italia è naturalmente meno costoso che percorrere i 27 Stati dell’Europa. La sua proposta è di dare a deputati e senatori la stessa indennità mensile netta degli europarlamentari: 6.200 euro netti contro gli attuali 5 mila scarsi. Un aumento di 1.200 euro netti mensili, pari appunto al 24% in più. Una volta fatta questa scelta, sarebbe direttamente indicizzata alle rivalutazioni e alle decisioni del Parlamento europeo, e quindi nessuna campagna sui costi della politica o polemica a 5 stelle potrebbe incidere su quello stipendio messo in sicurezza.