Province, apocalisse di inciuci. Da Taranto a Ferrara, ammucchiata di partiti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Ottobre 2014 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA
Province, apocalisse di inciuci. Da Taranto a Ferrara, elezioni senza popolo

Province, apocalisse di inciuci. Da Taranto a Ferrara, elezioni senza popolo

ROMA – Province, apocalisse di inciuci. Da Taranto a Ferrara, elezioni senza popolo. A Taranto il candidato di Forza Italia è diventato presidente della Provincia con i voti del Pd che però aveva un altro candidato. A Ferrara nel listone trasversale c’è finito anche il sindaco 5 Stelle di Comacchio nonostante il veto di Grillo. Sono solo alcuni dei casi che da nord e sud riguardano il rinnovo dei consigli provinciali, di quella Province di cui è stata decretata la morte costituzionale. Una “apocalisse di inciuci” la definisce Sebastiano Messina su Repubblica, un trionfo di accordi al ribasso frutto di compromessi raggiunti tra le segreterie locali dei partiti.

Listoni destra-sinistra per garantire tutti, dall’«ombrello » di Torino all’«accorduni» di Vibo, passando per il «Patto dei cappellacci» di Ferrara nel quale sono entrati anche i grillini. E vengono i brividi a pensare che con lo stesso sistema dovrebbe essere eletto un giorno il nuovo Senato. Con un’apocalisse di inciuci. A meno che Renzi, dopo questo avanspettacolo, non abbia un soprassalto di saggezza. E decida di cancellare, insieme alle Province, anche il Senato. (Sebastiano Messina, La Repubblica)

In  attesa dell’estinzione prossima ventura, molte Province hanno comunque dovuto rinnovare i loro consigli: con le modifiche introdotte non sono più i cittadini ad eleggere i nuovi consiglieri provinciali, ma i sindaci e gli eletti nei Comuni del territorio. Da Taranto a Ferrara, da Vibo Valentia alle città metropolitane si tratta di elezioni senza popolo giacché le Province sono nel frattempo diventate articolazioni di secondo livello dello Stato. E dunque elezioni di serie B.

I nuovi consiglieri non prenderanno un euro in più di stipendio o indennità ma si occuperanno pur sempre di competenze importanti come scuola, infrastrutture, ambiente (si pensi agli inceneritori). Si è già votato a Taranto, Vibo Valentia, Bergamo, Lodi, Sondrio e Ferrara. Tra il 5 e il 12 ottobre bisogna votare in altre 58 Province. Sono tre i consigli metropolitani ancora da eleggere: Roma, Napoli, Torino, dopo che si è votato a Genova, Firenze, Bologna e Milano.