Puglia, il maltempo che costa troppo fa litigare Vendola e Emiliano

Pubblicato il 8 Febbraio 2012 - 14:58 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola (LaPresse)

BARI – Il grande freddo è su tutta la Puglia e anche tra il sindaco di Bari Michele Emiliano e il governatore Nichi Vendola. Colpa del maltempo, della neve caduta e di quella che dovrà cadere nel week end, e colpa di uno stato di emergenza che c’è ma non ufficialmente.

Vendola non lo chiede, attacca il governo e la strategia sistematica di tagli alle Regioni. La norma sullo stato di emergenza, infatti, prevede una sorta di “auto-multa”, la Regione che la chiede deve reperire parte delle risorse andando a ritoccare le accise. Ergo costi per i cittadini e calo di popolarità per chi le regioni gestisce.

“Rivolgere – affonda Vendola -una domanda di aiuto straordinario al Governo per esigenze di umanità e tutela della vita umana, perché il semplice domandare determina l’auto applicazione di una sanzione: l’incremento della imposizione fiscale regionale. Una disgrazia, una frana, un’alluvione, la perdita di un raccolto, il crollo di un’abitazione, sono diventati inciampi fastidiosi  che non hanno bisogno di essere alleviati”. L’attacco ha un destinatario ben preciso: quel Mario Monti che continua a ripetere di chiedere aiuto e quindi aumentare le accise.

La polemica di Vendola, però, non trova sponda nel sindaco Emiliano. Sarà, come spiega il Fatto Quotidiano, che il primo cittadino di Bari, di “inciampi” da maltempo ne ha diversi e sta pagando con le casse del comune. Solo per fare qualche esempio: Teatro Petruzzelli aperto ai senza tetto e pasti caldi e coperte senza dover chiedere aiuto alla Croce Rossa.

E Emiliano, allora, contrattacca: “I sindaci sono lasciati soli perché la Regione segue l’indirizzo dato dal ministero di non dichiarare lo stato di emergenza”. Resta la neve e la necessità di fare qualcosa. La domanda “chi paga il conto” continua però a farla da padrona.