Puglia, intercettazioni. Vendola chiese: “Perchè prof di Harvard non è stato nominato?”

Pubblicato il 19 Gennaio 2010 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA

Veleni a sinistra: come pubblicato da molti quotidiani, Nichi Vendola sarebbe indagato per una telefonata in cui chiedeva spiegazioni sulla mancata nomina a primario di un professore pugliese proveniente da Harvard. E sarebbe quindi giudicato “colpevole” di essersi informato sul motivo per cui una personalità di tal livello non fosse stata “agevolata” nel rientro in Puglia.

Guarda caso, l’intercettazione è stata resa pubblica cinque giorni prima delle primarie in Puglia: Nichi Vendola “si scontrerà” con Francesco Boccia per stabilire chi sarà il candidato del centrosinistra alle regionali di marzo. La conversazione in questione vede protagonisti il governatore pugliese e l’ex assessore alla Sanità Alberto Tedesco: Vendola chiedeva a Tedesco come mai Giancarlo Logroscino non fosse stato nominato primario all’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti (Bari).

Il professor Giancarlo Logroscino, noto neurologo barese, docente della School of Public Health della Harvard University di Boston, aveva accettato nel 2006 di tornare in Italia.

Per il suo rientro si era anche ipotizzata la creazione a Bari di un centro di cura e ricerca sulle malattie neurodegenerative, centro la cui realizzazione, ma il progetto fu rinviato di tre-quattro anni.

Ma il professore, per tornare nella sua terra d’origine, chiedeva delle garanzie: il posto da primario e una cattedra da professore ordinario presso l’università barese. Il posto in ospedale non arrivò e l’università di Bari gli propose un posto da professore associato, per di più a partire dal 2008. In più Logroscino partecipò ad un concorso come neurologo per l’ospedale di Acquaviva delle Fonti, e non risultò vincitore.

Proprio di questo Vendola parlò al telefono con Alberto Tedesco, all’epoca assessore regionale alla Sanità: la telefonata fu intercettata perché l’assessore era indagato.

Tedesco rispose di aver ricevuto pressioni sia dagli ambienti politici che dagli ambienti sanitari per far “saltare” la nomina di Logroscino. A questo punto il governatore disse che per questa vicenda si era mossa la “massoneria”, senza specificare però a cosa si riferisse in particolare.

Proprio per questo riferimento Vendola fu sentito il 6 luglio 2009 dal pm inquirente, Desiree Digeronimo, come “persona informata dei fatti”. L’inchiesta è quella relativa alla sanità pugliese e il reato ipotizzato è quello di concussione.

Successivamente Tedesco si dimise dal proprio incarico, dopo essere stato informato “a mezzo stampa” di essere indagato nell’inchiesta sulla sanità pugliese. Tuttavia l’ex assessore, che in Puglia fu eletto con i socialisti, è stato eletto in Senato nelle liste del Pd: ora gode dell’immunità parlamentare.

Vendola non si mostra preoccupato da questa “fuga di notizie”: «Sarei indagato? Sono mesi che danzano per aria queste “notiziole”, che provano ad assediare la mia vita. Sono notizie usate continuamente allo scopo di inquinare la lotta politica».