Bernardini: “Fiducia a Berlusconi? I Radicali pronti a votare sì”

Pubblicato il 4 Novembre 2011 - 09:58 OLTRE 6 MESI FA

Rita Bernardini (Foto Lapresse)

ROMA, 4 NOV – I radicali sono “pronti a votare la fiducia al governo sul maxi-emendamento sullo sviluppo. Lo avrebbe detto parlando a Montecitorio con alcuni colleghi, secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, Rita Bernardini, già segretaria dei Radicali, e ora deputata della delegazione Radicale nel Partito Democratico.

“Se il governo si dovesse presentare con un emendamento che contiene la traduzione legislativa di tutti i punti contenuti nella lettera del governo all’Europa, perché mai non dovremmo votarlo? Forse perché stiamo con il Pd? Ma noi non abbiamo potuto presentare la nostra lista, come invece è stato consentito a Di Pietro. “I nostri elettori all’epoca hanno dovuto mandare giù un inspiegabile veto alla candidatura di Marco Pannella! Subito dopo si è detto no anche a Sergio D’Elia”.

“Non tutti sanno che c’era stato un patto, anche dopo il voto, con il Pd, per promuovere le nostre battaglie parlamentari. Solo un anno fa eravamo d’accordo con Bersani a presentare proposte di legge sulla flessibilizzazione del mercato del lavoro e sui diritti civili.  Tutto dimenticato! Pensa che con Bersani non ci sono stati più contatti nemmeno dopo quello che è successo nell’ultima fiducia. Non ci ha chiamato!”.

“Quando siamo andati a cena da Berlusconi, pochi giorni fa… Ahi, ahi! Quando siamo andati a cena da lui, Marco ha parlato per mezz’ora elencando tutte le riforme liberali che lui ha promesso e non ha mai realizzato, in questi 17 anni. Sai cosa ha detto Berlusconi? Nulla. È rimasto in silenzio perché non c’era nulla da obiettare. Erano i punti su cui avevamo stretto l’alleanza elettorale fra il 1994 e il 1996, nella speranza di fare la rivoluzione liberale di cui questo Paese ha bisogno”.

“Quello che è scritto nella lettera all’Europa, penso alla possibilità di licenziare e alla flessibilità del mercato del lavoro, o alle pensioni, è quello che noi inascoltati chiediamo da anni. Se fosse la volta buona non capisco perché, proprio noi che abbiamo fatto i referendum dieci anni fa per realizzare queste riforme, proprio noi dovremmo opporci”.