Raggi e la rotazione degli incarichi: i dirigenti fanno muro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Novembre 2016 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA
Raggi e la rotazione degli incarichi: i dirigenti fanno muro

Raggi e la rotazione degli incarichi: i dirigenti fanno muro

ROMA – Raggi e la rotazione degli incarichi: i dirigenti fanno muro. “Dopo tanti anni mettiamo in pratica l’interpello, un sistema previsto dalla legge con cui si chiede ad ogni dirigente che deve ruotare una preferenza su dove andare. I dirigenti del Comune in scadenza hanno già segnalato le proprie preferenza e in questi giorni dovrebbero iniziare la rotazione. La pozione di Raffaele Marra? E’ un dirigente come tutti gli altri, e su di lui come su tutti gli altri sceglierà la sindaca”. Così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Campidoglio Paolo Ferrara interpellato in merito.

Ma intanto è scaduta l’ultima proroga per la definizione degli avvicendamenti e la rotazione degli incarichi tra i 209 dirigenti della macchina capitolina. Raggi sottoscriverà entro fine settimana la nuova ordinanza ma, interpello o meno, i dirigenti fanno muro minacciando azioni legali. L’80% ha rifiutato il cambio. La tornata di nomine non filerà liscia come l’olio, sottolinea Fabio Rossi sul Messaggero. Anche considerando la fronda interna, i consiglieri grillini che avrebbero voluto una commissione terza a garanzia di nomine senza il timbro politico di parte.

Diversi dirigenti non hanno preso bene la riforma della macrostruttura. In particolare, viene messo all’indice il meccanismo dell’interpello, «che in teoria ci consente di scegliere dove andare – racconta un funzionario di lungo corso a Palazzo Senatorio – ma in pratica, consentendo di inserire una sola opzione, ci lascia alla mercé dei vertici amministrativi, che possono così privilegiare i dirigenti più vicini all’attuale maggioranza». Alcuni pensano già alle contromisure legali: a partire da ricorsi al Tribunale del lavoro che potrebbero essere presentati in tempi stretti da quei dirigenti che si ritenessero demansionati, ossia assegnati a un incarico di minore rilievo rispetto a quello occupato in precedenza. Altri potrebbero invece decidere di rivolgersi al Tar, puntando il dito contro i meccanismi scelti per la rotazione. (Fabio Rossi, Il Messaggero)