Reddito di cittadinanza: a chi spetta, come funziona. La bozza del decreto

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Gennaio 2019 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Reddito di cittadinanza: a chi spetta, come funziona. La bozza del decreto

Reddito di cittadinanza: a chi spetta, come funziona. La bozza del decreto (Foto Ansa)

ROMA – Reddito di cittadinanza e ‘quota 100′ per le pensioni, le due misure volute fortemente dai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, prendono forma in 24 pagine e 27 articoli. L’ultima bozza del decreto legge chiarisce gli obiettivi delle nuove norme del governo giallo-verde. Tra i punti più discussi, viene scritto che il reddito di cittadinanza è riconosciuto anche agli stranieri se residenti in Italia da almeno 10 anni. 

REDDITO DI CITTADINANZA: QUANDO PARTE E QUANTO VALE – Il reddito di cittadinanza, così come le pensioni di cittadinanza (per le famiglie composte da uno o più componenti di età pari o superiore a 65 anni), scatta dal mese di aprile 2019 e decorre dal mese successivo a quello della richiesta. Il beneficio è di 500 euro (6.000 euro l’anno) moltiplicato per la scala di equivalenza e 280 euro al mese (3.360 euro l’anno) per il sostegno all’affitto. Con il mutuo il sostegno casa è di 150 euro (1.800 l’anno). Si va quindi da 780 euro per un nucleo con un solo componente, a 1.330 euro per una famiglia di 3 adulti e 2 minorenni. La pensione di cittadinanza è di 630 euro al mese (7560 l’anno) per scala di equivalenza più 150 euro al mese (1.800 l’anno) per il sostegno all’affitto. Il beneficio del Rdc non può essere complessivamente superiore a 9.360 euro per scala di equivalenza e non può essere inferiore a 480 euro annui. Il Rdc è riconosciuto per massimo 18 mesi, se sospeso può essere rinnovato 

BENEFICIARI – Sono i cittadini italiani o europei o di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno residenti in Italia in via continuativa da almeno 10 anni.

CRITERI DI ACCESSO – Occorre avere un valore Isee inferiore a 9.360 euro; un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro; un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente della famiglia fino ad un massimo di 10.000, incrementato di 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 per ogni componente con disabilità. Il valore del reddito familiare deve essere inferiore a 6.000 euro annui moltiplicati per il parametro della scala di equivalenza in base al numero dei figli, se la casa è di proprietà; se la casa è in locazione, la soglia è di 9.360 euro. Per la pensione di cittadinanza la soglia è di 7.560 euro. 

FUORI CHI HA LA BARCA, CARCERATI E CHI SI E’ LICENZIATO – Per avere il Rdc non bisogna avere acquistato un’auto nei sei mesi prima o aver comprato negli ultimi due anni una vettura di cilindrata superiore a 1.600 cc nonché moto superiori a 250 cc. Nessuno in famiglia deve avere navi e imbarcazioni da diporto. Non hanno diritto al reddito coloro che sono in carcere (per tutta la durata della pena), che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica. Niente reddito di cittadinanza anche alle famiglie in cui un componente si è licenziato dal lavoro negli ultimi 12 mesi (fatte salve le dimissioni per giusta causa). Il reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della Naspi. 

IL PATTO PER IL LAVORO – Per avere il Rdc bisogna essere disponibili ad accettare un lavoro, a svolgere attività al servizio della comunità, a seguire un percorso di riqualificazione professionale, a completare gli studi, a seguire un progetto di autoimprenditorialità. Il beneficiario si impegna quindi ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro: nei primi sei mesi entro 100 km di distanza; oltre il sesto mese entro 250 km; in tutta Italia dopo un anno (se in famiglia non vi sono minori e disabili). 

LA CARTA RDC – Il beneficio è erogato attraverso la Carta Rdc che permetterà di effettuare prelievi in contate di massimo 100 euro al mese (per scala di equivalenza). E’ vietato usare la carta per gioco d’azzardo.

SANZIONI – Chi fornisce dati e notizie false e occulta redditi e patrimoni o lavora in nero è punito con la reclusione da 1 a 6 anni. Il beneficio decade e bisognerà restituire quanto indebitamente percepito. Si potrà richiederlo nuovamente dopo 10 anni. 

INCENTIVI PER L’IMPRESA E ENTI DI FORMAZIONE – L’impresa che assume a tempo pieno e indeterminato il beneficiario del Rdc e non lo licenzia per 2 anni ha uno sgravio contributivo pari alla differenza tra 18 mensilità di Rdc e quello già goduto dal beneficiario. L’importo è aumentato di una mensilità se si assumono donne o soggetti svantaggiati e comunque non è inferiore a 5 mesi. Gli enti di formazione bilaterale e gli enti interprofessionali che stipulano un patto di formazione al fine del quale il beneficiario ottiene un lavoro, ottengono un contributo pari alla metà della differenza tra 18 mesi e i mesi già usufruiti (aumentato di 1 in caso di soggetti vulnerabili, comunque non inferiore a 5 mesi. L’altra metà va all’azienda che assume il beneficiario. 

RISORSE – I limiti di spesa sono di 6 miliardi e 110 milioni nel 2019, 7 miliardi e 755 milioni nel 2020, 8 miliardi e 17 milioni nel 2021 e 7 miliardi e 841 milioni a decorrere dal 2022. Per il 2019 e il 2020 è autorizzata una spesa di 250 milioni per le professionalità necessarie ad organizzare l’avvio del Rdc. Anapl servizi è autorizzata ad assumere a tempo indeterminato il personale finora a tempo (entro i limiti di spesa di 1 milione).