Referendum costituzionale 4 dicembre, come votare: voto fuorisede, voto estero, voto a domicilio o assistito

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 4 Dicembre 2016 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
Referendum costituzionale 4 dicembre, come votare: voto fuorisede, voto all'estero, voto a domicilio o assistito

Fac simile della scheda elettorale del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016

Referendum costituzionale 4 dicembre, ecco come votare: tutte le informazioni sul voto per i fuorisede, sul voto per gli italiani all’estero, sul voto a domicilio e sul voto assistito.

Innanzitutto: quando si vota? Domenica 4 dicembre 2016; i seggi rimangono aperti dalle ore 7:00 alle ore 23:00.

Chi può votare? Sono ammessi al voto sul referendum costituzionale del 4 dicembre tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali che abbiano già compiuto il diciottesimo anno d’età nel giorno della consultazione; sono esclusi dalla votazione i cittadini comunitari anche se iscritti nelle liste elettorali aggiunte per le elezioni comunali ed europee.

VOTO FUORISEDE: come le precedenti elezioni, anche il referendum costituzionale non prevede il voto per i fuorisede, cioè per chi vive in un altro luogo rispetto a quello di residenza.

La legge prevede però delle eccezioni. Potranno votare fuori dal comune di residenza gli elettori (1) ricoverati in ospedali e case di cura, (2) militari, (3) naviganti e (4) tutti coloro che prestano servizio al seggio. Fra chi deve lavorare nei seggi elettorali ci sono: (4a) i componenti dell’Ufficio elettorale di sezione, (4b) le Forze dell’ordine e (4c) i rappresentanti di partito e di comitato promotore del referendum, designati dai partiti e dai comitati stessi.

Farsi nominare rappresentante di lista è l’unico modo di votare per chi vive fuorisede e non fa parte delle categorie menzionate nel paragrafo precedente (malati, militari, marinai, etc.). Per diventare rappresentante di lista bisogna compilare online un modulo di richiesta al Partito democratico o al comitato del SÌ.

E chi volesse fare il rappresentante di lista per il NO? Come ricorda www.iovotofuorisede.it, (dove trovate preziose informazioni su tutto il procedimento per diventare rappresentanti di lista) il Comitato del No non è riuscito a presentare il mezzo milione di firme necessarie per essere un comitato promotore che possa nominare propri rappresentati di lista. Esiste un link per fare richiesta al Comitato del No: http://votofuorisede.com/, ma attenzione:

Esistono una miriade di Comitati a livello locale sia per il Sì che per il No, ma attenzione a non fare confusione, sono comitati di scopo nati per diffondere le ragioni dell’una e dell’altra parte, e non possono in alcun modo delegare nessun rappresentate di lista.
Gli unici del fronte del No che possono delegare rappresentanti di lista sono i partiti politici schierati per il NO, ma non abbiamo avuto comunicazioni da parte dei responsabili politici di questi partiti per cui non sappiamo se una volta compilato il modulo, poi venga effettivamente preso in carico e da chi.

La maggior parte dei fuorisede si metterà in viaggio per votare. Anche per il 4 dicembre ci saranno sconti e agevolazioni per chi vuole tornare nel luogo di residenza per votare. Sconti su treni, aerei, autostrade e traghetti.

Per chi viaggerà sui treni per andare a votare, Trenitalia praticherà il 60% di sconto sui biglietti dei treni regionali e il 70% di sconto sui biglietti delle tratte a media-lunga percorrenza (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity e IntercityNotte e servizio cuccette).

Il viaggio di andata può essere effettuato dal decimo giorno antecedente il giorno di votazione (compreso il giorno della votazione) e quello di ritorno fino alle ore 24 del decimo giorno successivo al giorno di votazione (escluso il giorno della votazione).

Per usufruire delle riduzioni gli elettori dovranno esibire, nelle biglietterie e nelle agenzie di viaggio autorizzate, i seguenti documenti:
documento di identità;
documento/tessera elettorale;
timbratura tessera elettorale che attesti l’avvenuta votazione, per il viaggio di ritorno.
Questi documenti, insieme ai biglietti relativi al viaggio di andata e a quello di ritorno, dovranno essere presentati al personale di bordo.

Chi è sprovvisto di tessera elettorale per ottenere la riduzione dovrà sottoscrivere e presentare esclusivamente in biglietteria una dichiarazione sostitutiva per il viaggio di andata. In ogni caso, per il viaggio di ritorno l’elettore dovrà esibire, oltre ai biglietti di viaggio, anche la tessera elettorale regolarmente vidimata o, in mancanza, un’apposita dichiarazione rilasciata dal presidente del seggio elettorale che attesti l’avvenuta votazione.

La Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV), sul suo sito Italotreno, informa che applicherà uno sconto del 60% agli elettori, su biglietti di andata e ritorno in tariffa Flex o Economy, per viaggiare dal 25 novembre al 13 dicembre in ambiente Smart e Comfort. Nel viaggio di andata gli elettori dovranno portare con sé un documento di identità, la tessera elettorale o l’autocertificazione. Nel viaggio di ritorno bisognerà avere la tessera elettorale con il timbro dell’avvenuta votazione.

La Trenord, che gestisce il trasporto regionale in Lombardia, applicherà uno sconto del 60% sulle sue tariffe.

Per chi invece vorrà raggiungere in nave il luogo di residenza per votare al referendum, ci sarà uno sconto del 60% sulla tariffa ordinaria dei traghetti gestiti dalla “Compagnia Italiana di Navigazione S.p.a.” (la Tirrenia), che effettua il servizio pubblico di collegamento con la Sardegna, la Sicilia e le isole Tremiti, e da quelli gestiti dalla Compagnia delle Isole S.p.a. Lo sconto del 60% sarà applicato in prima e seconda classe (poltrone, cabine, passaggio ponte). Per gli elettori che hanno diritto alla “tariffa residenti”, la “tariffa elettori” sarà applicata solo se risulterà più conveniente.

Per avere lo sconto bisogna presentare all’andata la tessera elettorale o l’autocertificazione e un documento di riconoscimento. Al ritorno dovrà essere esibita la tessera elettorale con il timbro della votazione. Le agevolazioni hanno un periodo complessivo di validità di venti giorni.

Sconto di 40 euro sul biglietto di andata e ritorno agli elettori che andranno a votare in aereo. Lo sconto è offerto solo da Alitalia, e vale esclusivamente sui voli nazionali, ad eccezione di quelli a regime di continuità territoriale e dei voli in code share. Il biglietto dovrà essere acquistato entro il 4 dicembre 2016 e sarà valido sui voli fra il 27 novembre e l’11 dicembre 2016.

Per chi viaggia in autostrada, l’Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (Aiscat) ha fatto sapere che gli elettori residenti all’estero non pagheranno pedaggio, sia all’andata che al ritorno, su tutta la rete nazionale, con esclusione delle autostrade controllate con pedaggio “aperto” (dove, cioè, non si ritira il biglietto al casello di entrata e poi si paga a quello di uscita, ma si paga una tariffa fissa al casello di uscita). Nessuna agevolazione è prevista per gli elettori che vivono in Italia.

VOTO ALL’ESTERO.
Sono due le categorie di italiani che potranno votare al referendum costituzionale del 4 dicembre anche se vivono all’estero: 1) gli elettori temporaneamente all’estero; 2) gli elettori residenti all’estero, iscritti all’AIRE, che fanno parte della “Circoscrizione estero”.

Voto per corrispondenza. Riguarda gli elettori che si trovano temporaneamente fuori dall’Italia, i quali avranno la possibilità di votare per posta. “Temporaneamente” significa un periodo di almeno 3 mesi in cui l’elettore si trova fuori dai confini italiani per motivi di lavoro, studio o cure mediche. La scheda elettorale sarà recapitata per posta all’indirizzo estero fornito al momento della richiesta, che doveva essere inoltrata al proprio Comune di residenza entro il 2 novembre. Ecco tutte le informazioni sul voto per corrispondenza fornite dal ministero degli Esteri:

Per partecipare al voto all’estero, tali elettori dovranno – far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali un’apposita opzione.

Il Ministero dell’Interno ha diramato la Circolare n. 40 del 28 settembre 2016 (il cui testo è reperibile a questo link) nella quale – dopo aver confermato che la scadenza fissata dalla legge è l’8 ottobre – ha invitato i Comuni ad accettare, in via amministrativa, anche le opzioni che perverranno oltre tale termine, purché entro il 2 novembre.

È possibile la revoca della medesima opzione entro lo stesso termine: si ricorda infine che l’opzione è valida solo per il voto cui si riferisce (ovvero, in questo caso, per il Referendum del 4 dicembre 2016).

L’opzione (fac-simile qui reperibile) può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al Comune anche da persona diversa dall’interessato (nel sito www.indicepa.gov.it sono reperibili gli indirizzi di posta elettronica certificata dei comuni italiani).

La dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’Ufficio consolare competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (vale a dire che ci si trova – per motivi di lavoro, studio o cure mediche – in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del referendum; oppure, che si è familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni).

La dichiarazione va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000).

Elenco dei Paesi in cui non è possibile votare per corrispondenza: Bhutan, Burkina Faso, Comore, Costa d’Avorio, Cuba, Figi, Gabon, Indonesia, Iraq, Isole Salomone, Liberia, Libia, Myanmar, Niger, Papua Nuova Guinea, Repubblica del Sud Sudan, Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord), Sierra Leone, Siria, Somalia, Stati Federati di Micronesia, Tanzania, Timor Orientale, Ucraina, Vanuatu, Yemen, Zimbabwe.

Voto italiani residenti all’estero.
Gli italiani residenti all’estero, iscritti all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) potranno votare direttamente fuori dai confini nazionali, ricevendo all’indirizzo di casa il plico elettorale completo, a condizione che entro il 2 novembre abbiano presentato al consolato (di persona, tramite email, posta e fax) una dichiarazione su carta libera, contenente i (1) dati anagrafici, il (2) Comune italiano d’iscrizione all’A.I.R.E., la (3) consultazione per la quale si vuole votare in Italia, la (4) fotocopia di un documento di identità. Qui la mappa di tutti i consolati.

Cosa c’è nel plico elettorale? Un certificato elettorale, una scheda elettorale, due buste (una piccola e una più grande già affrancata e con un indirizzo segnato), un foglio informativo con le istruzioni per il voto.

Come si vota? Per votare si deve fare una croce sulla casella del “No” o del “Sì” sulla scheda su cui c’è il quesito, usando una penna o blu o nera (non di un altro colore). Poi si deve inserire la scheda nella busta piccola. La busta piccola chiusa va poi inserita nella busta grande insieme al tagliando del certificato elettorale. A quel punto la busta va spedita, senza scriverci sopra niente (quindi non bisogna scrivere l’indirizzo del mittente).

VOTO ELETTORI RICOVERATI IN OSPEDALE O IN CASA DI CURA. La legge prevede che “l’elettore che sia degente in un ospedale o casa di cura è ammesso a votare nel luogo di ricovero”.

Bisogna però presentare prima una domanda al Comune di residenza. La richiesta, da inoltrare tramite il direttore o il segretario dell’ospedale / casa di cura in cui l’elettore è ricoverato, dovrà contenere una dichiarazione “recante la volontà di esprimere il voto nel luogo di cura e l’attestazione del direttore sanitario dello stesso luogo di cura comprovante il ricovero”. La richiesta va presentata entro il terzo giorno antecedente la votazione (giovedì 1 dicembre).

VOTO A DOMICILIO. Gli elettori che per gravi motivi di salute non possono spostarsi da casa (perché dipendenti da apparecchiature mediche, infermi o non trasportabili) possono votare a domicilio se hanno fatto richiesta al Comune di residenza entro il 14 novembre 2016.

VOTO ASSISTITO. Gli elettori “diversamente abili” che “siano fisicamente impediti nell’espressione autonoma del voto”, hanno diritto a essere accompagnati in cabina elettorale al momento della votazione. Si tratta dei non vedenti, di chi ha le mani amputati, degli affetti da paralisi o da altro impedimento fisico di analoga gravità.

L’accompagnatore può essere un elettore della propria famiglia o una qualsiasi altra persona scelta dall’elettore che ha bisogno di assistenza, purché risulti iscritta nelle liste elettorali di un qualsiasi Comune della Repubblica. Nessun elettore può esercitare la funzione di accompagnatore per più di un diversamente abile.

Per ottenere il voto assistito bisognava presentare, entro il 14 novembre, una certificazione sanitaria. A questi elettori è inserita l’annotazione al diritto al voto assistito, con l’apposito codice AVD, sulla tessera elettorale. Spiega il ministero dell’Interno:

“Possono essere anche ammessi a votare con un accompagnatore gli elettori il cui impedimento fisico nell’espressione autonoma del voto sia evidente. Quando manchi il suddetto simbolo o codice sulla tessera elettorale o quando l’impedimento fisico non sia evidente il diritto al voto assistito può essere dimostrato con un certificato medico – redatto da un funzionario medico designato dai competenti organi delle unità sanitarie locali – nel quale sia espressamente attestato che l’infermità fisica impedisce all’elettore di esprimere il voto senza l’aiuto di un altro elettore”.

Il voto assistito non è previsto per gli elettori la cui infermità non influisca sulla capacità visiva o sul movimento degli arti superiori.

“Gli handicap di natura psichica hanno rilevanza ai fini del diritto al voto assistito solo nel caso in cui la patologia comporti “una menomazione fisica che incida sulla capacità di esercitare materialmente il diritto di voto”.

ELETTORI NON DEAMBULANTI. Gli elettori che sono impossibilitati a camminare e risultano iscritti in sezioni elettorali che presentano delle barriere architettoniche hanno la possibilità di votare in qualsiasi altra sezione senza barriere presentando una certificazione medica rilasciata dall’azienda sanitaria locale e una copia autentica della patente di guida speciale.