Regionali Liguria, Beppe Grillo e il voto-bazooka: “Renzi ritardato morale”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2015 - 00:41 OLTRE 6 MESI FA
Regionali Liguria, Beppe Grillo e il voto-bazooka: "Renzi ritardato morale"

Regionali Liguria, Beppe Grillo e il voto-bazooka: “Renzi ritardato morale”

GENOVA – “Domenica usate la penna che è un bazooka, e andate a votare”, è stato l’appello di Beppe Grillo alla sua città, nel comizio elettorale che chiude la campagna elettorale di Alice Salvatore, candidata M5s alla presidenza della Regione Liguria. Con la certezza, per il leader M5s, che questa volta il Maalox “lo useranno loro”. Non è mancato l’attacco al Governo definito “pattume” e al premier Matteo Renzi: “Ora c’è questa figura del ‘ritardato morale’ che va in tv e tranquillizza. Quando due bisticciano lui gode, sta zitto, poi tranquillizza e vende illusioni. Lui dice: noi siamo per il fare, non per distruggere e la sua pochezza viene presa per profondità”.

Prima del comizio finale di Grillo, il primo nella sua città per queste regionali, e di quello di Raffaella Paita, affiancata dal quartetto rosa con ministre e vice segretario del Pd Debora Serracchiani, due notizie hanno scosso lo scenario politico: la diffusione della lista degli impresentabili, che secondo la commissione antimafia include anche il candidato del Pd in Campania Vincenzo De Luca e la denuncia del centrodestra sull’assegnazione di un appalto per la costruzione di un ospedale a La Spezia a una cordata nella quale figura Pessina, l’editore dell’Unità. Una vicenda locale sulla quale il centrodestra ha concentrato le ultime bordate per accusare sostanzialmente il Pd di accaparrarsi tutto.

Dopo una intera campagna elettorale improntata sulla trasparenza, Beppe Grillo è arrivato nella sua piazza avendo già postato su Twitter il suo appello agli elettori campani. “Il voto a De Luca è inutile, quello a Valeria Ciarambino è utilissimo. Il voto a De Luca in Campania oltre che inutile è dannoso. #delucaritirati”, ha scritto l’ex comico genovese, mentre un suo fedelissimo, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è andato oltre e ha chiesto al Pd di avere la “decenza di dire ‘non votate’ gli impresentabili”.

“Io sono il più impresentabile di tutti – ha detto Grillo ai genovesi – ma non ci vado in Parlamento, sto fuori con voi perché ho condanne e processi. Gli impresentabili – ha aggiunto – ci sono sempre stati in questo paese. Da 30 anni. Nel 2005 in Parlamento ce ne erano 25 passati in giudicato ma non siamo mai riusciti a fare pubblicare i nomi sui giornali. Non è cambiato nulla”

Ma se la grana De Luca è nazionale non meno rilevante anche se più circoscritta è quella esplosa con la denuncia, lanciata ieri dalla candidata Ilaria Cavo, “sull’azzardata e intempestiva decisione della giunta Burlando che a 10 giorni dal voto ha firmato un maxi appalto (175 milioni) assegnando la costruzione del nuovo ospedale della Spezia all’editore dell’Unità”, chiamando in causa la Pessina Costruzioni. In giornata il pressing del centrodestra si è fatto incalzante: “La tempistica scelta per assegnare il maxi appalto per la realizzazione del nuovo ospedale di La Spezia è alquanto sinistra, singolare verrebbe da dire. Indecente, aggiungo senza timore di essere smentito”, ha affermato Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.

“Appalto ospedale La Spezia a editore de l’Unità. Come sempre resta tutto in casa Pd”, ha scritto sui Twitter la deputata e responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini. “Non è normale”, ha incalzato il candidato alla presidenza Giovanni Toti. Pronta la replica di Raffaella Paita. “Qualsiasi opera è percepita come elettorale se fatta nei mesi prima delle elezioni. Ma compito di una Regione è governare fino all’ultimo giorno. Oggi il Ministero ha dato il suo sì definitivo alla Gronda, dopo 20 anni di discussioni e anni di lavoro da parte nostra. Si sarebbero dovuti fermare perché sotto elezioni? Per l’ospedale di La Spezia è tutto regolare, è tutto trasparente: di elettorale c’è solo la polemica dei miei oppositori”.

Pessina costruzioni ha risposto annunciando querele nei confronti di alcuni quotidiani e diffidando gli esponenti politici “che per motivi elettorali hanno deciso di infangare il nome della società, arbitrariamente sovrapponendo l’assegnazione dell’appalto per la costruzione e gestione del nuovo ospedale di La Spezia, con la partecipazione alla nuova azienda editrice che sta lavorando per riportare il giornale l’Unità in edicola”. Una puntualizzazione che, però, difficilmente farà uscire la vicenda dall’arsenale elettorale del centrodestra.

(Video Il Secolo XIX)