Regionali, Renzi a Cosenza: “No lezioni da aspiranti statisti in camicia verde”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2014 - 01:17 OLTRE 6 MESI FA
Regionali, Renzi a Cosenza: "No lezioni da aspiranti statisti in camicia verde"

Matteo Renzi abbraccia Mario Oliverio

COSENZA – “Non prendo lezioni di Sud da aspiranti statisti in camicia verde”. Matteo Renzi non lo cita, ma da Cosenza, dove chiude la campagna elettorale del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Mario Oliverio, lancia una stoccata al leader della Lega Matteo Salvini.

Ci sono due Italie, ha detto Renzi, con un nord-est che viaggia meglio della Germania ed un sud che arranca. Ma l’Italia riparte solo se anche il Mezzogiorno lo fa, a cominciare dalla Calabria. Ed è inutile ci dicano che il sud è nelle condizioni di adesso perché è un fatto storico. “Chi conosce la storia sa che il sud è stato mortificato dall’unificazione” 

Questa, ha detto il premier rivolgendosi a Oliviero,

è la terra della magna Grecia, un po’ troppo avvicinata ai comportamenti del magna magna da chi ti ha preceduto”.

 

Il primo aiuto, è l’appello di Renzi ai calabresi, lo devono dare proprio loro.

“Vi chiedo di alzarvi voi per primi in piedi. Non c’è un demiurgo che vi può aiutare”.

Poi rivolgendosi ai giovani:

“Non cedete alla cultura dei cervelli in fuga. Non consegnate a rosiconi e professionisti del pessimismo la fiducia del potercela fare”.

Parole che non arrivano all’orecchio di quel centinaio di giovani dei centri sociali e dei comitati cittadini per la casa ed il lavoro che a poche centinaia di metri dall’auditorium dove il premier parla, si scontrano con le forze dell’ordine nel tentativo di portare la contestazione al presidente del Consiglio. Bilancio degli incidenti: un manifestante in ospedale e tre rappresentanti delle forze dell’ordine contusi.

Intanto in sala il premier esorta i calabresi a percorrere insieme a lui la strada del cambiamento

“Rassegnarsi – dice – al discorso che le cose vanno così e che nulla cambierà non è un buon motivo per non provarci. La storia potrà dire che abbiamo fallito, ma nessuno potrà dire che non ci abbiamo provato. E vi invito a metterci la stessa passione”.

All’esortazione Renzi unisce un impegno, quello di essere presente in Calabria, così come sta facendo, ogni tre mesi. E un invito a Mario Oliverio:

“Le porte di Palazzo Chigi saranno sempre aperte per chi porta progetti che mirano ad un cambiamento radicale”.

Poi un appello per la lotta alla criminalità organizzata.

“Non accettiamo che la Calabria sia considerata terra di ‘ndrangheta e lo diciamo perché sappiamo che se ognuno si mette in gioco, niente è impossibile. La criminalità organizzata va combattuta giorno per giorno, casa per casa, strada per strada”.

E definisce “una cosa schifosa che i politici nazionali si ricordino della Calabria solo in campagna elettorale”. Quindi, l’abbraccio col candidato presidente della Regione e con la folla che si assiepa sotto il palco per stringergli la mano.

In Calabria, per la chiusura della campagna elettorale, è arrivato anche il leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, secondo il quale

“questa sfida elettorale regionale è un simbolo. Vogliamo che l’alleanza in Calabria tra noi e l’Udc a sostegno della candidatura di Nico D’Ascola alla presidenza della Regione rappresenti il primo seme per un’area moderata popolare alternativa alla sinistra”.

Quindi la stoccata a Forza Italia.

“Provo dispiacere nei confronti del partito di Berlusconi – ha detto – che ha scelto di fare compiere un sacrificio umano a Wanda Ferro, candidata alla Presidenza della Regione, condannandola ad una sconfitta preventiva. Se fossimo stati uniti saremmo stati competitivi con il candidato di centrosinistra”.