Renzi epurator: “Berlusconi mi disse non prendere Giannini”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Maggio 2016 - 10:41 OLTRE 6 MESI FA
Renzi epurator: "Berlusconi mi disse non prendere Giannini"

Renzi epurator: “Berlusconi mi disse non prendere Giannini”

ROMA – Renzi epurator: “Berlusconi mi disse non prendere Giannini”. Renzi mette le mani avanti e cerca di rifarsi una verginità sul probabile licenziamento di Massimo Giannini da conduttore di Ballarò su Rai3? Lo spunto viene da una intervista rilasciata a Barbara Jerkov del Messaggero, un po’ annegata nei temi più stringenti, quelli elettorali e referendari, al punto che a rilanciare il messaggio è stato poi il Corriere della Sera. Renzi ha aperto uno squarcio sui tête-à-tête con Berlusconi ai tempi del Nazareno, quelli dove per carità mai si discusse di televisioni, scoprendosi narratore di aneddoti inediti, come questo a proposito di Massimo Giannini, nome in cima alla lista degli epurandi.

«Quando fu ufficiale la notizia che Giovanni Floris lasciava la Rai e che per Ballarò si pensava a Massimo Giannini, eravamo ancora ai tempi del Patto del Nazareno. E ogni tanto Berlusconi veniva a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione. In uno di quei pranzi il Cavaliere mi disse: ”Accetti un consiglio? Ho visto che gira il nome di Giannini per Ballarò. Non prenderlo! Lui ti detesta, ne sono sicuro. Scegli un altro, Ballarò ti sarà utile”.

Gli risposi: Presidente, a differenza tua non ho mai messo bocca su un programma Rai e non inizierò adesso. Sfido chiunque a chiedere ad Andrea Vianello, allora direttore di Rai3, o alla direzione generale di allora, se io sono mai intervenuto su un programma. Il nome che venne scelto fu proprio quello di Massimo Giannini, che sarà giudicato, immagino, sulla base dei risultati e dei contratti. Non della simpatia mia o di altri. Idem accade adesso. Quello che farà Campo dall’Orto con la sua squadra lo deciderà lui: i tempi berlusconiani degli editti bulgari non torneranno». (Renzi intervistato da Il Messaggero)

Bello ed edificante, l’aneddoto: Renzi giovane cavaliere bianco, paladino e geloso custode dell’autonomia del ruolo informativo pubblico che prende le distanze dal cavaliere nero dell’ingerenza e dell’invasione di campo. Un filo ingeneroso, forse. Sul lettino dello psicanalista di sicuro Renzi avrebbe più difficoltà a giustificare la dichiarazione, assolutamente non richiesta, excusatio non petita: pulsione incoercibile a immedesimarsi col padre (Berlusconi) che freudianamente ha ucciso, o volontà inconscia di rivelare, allontanandolo da sé, il delitto che sta per commettere con la giubilazione di Giannini per interposta persona (Dall’Orto)? In ogni caso, Giannini è spacciato…