Renzi: “La mia sinistra sta coi deboli”. E Landini torna ancora all’attacco

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2014 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Renzi: "La mia sinistra sta coi deboli". E Landini torna ancora all'attacco

Renzi: “La mia sinistra sta coi deboli”. E Landini torna ancora all’attacco

ROMA – “La mia sinistra sta con i deboli”. Gli onesti non votano Renzi? Ho detto una cavolata, ma il governo sta sbagliando e non parla coi sindacati”. Il giorno dopo il venerdì infuocato con parole al veleno, il premier Matteo Renzi e il segretario della Fiom Maurizio Landini intervengono sulla carta stampata.

Renzi lo fa con una lunga lettera inviata a Repubblica in cui spiega il suo lavoro e quella che lui dice essere “la mia sinistra”. Landini, sempre intervistato da Repubblica, ritorna sulla frase che ieri ha scatenato un putiferio, tanto che lo stesso Landini ieri diceva di non averla detta (ma un video lo ha smentito), e oggi si pente e la definisce cavolata.

Renzi nella sua lettera a Repubblica (clicca qui per il testo integrale) scrive:

Ho sempre rivendicato l’appartenenza del Partito democratico alla sinistra. Per questo ho spinto al massimo perché il Pd fosse collocato in Europa dentro la famiglia socialista. Nei comportamenti concreti, nelle scelte strategiche, il Pd sa da che parte stare. Dalla parte dei più deboli, dalla parte della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme”.

”So che Repubblica non vuole farci un esame del sangue, come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato. Ho un profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta. Penso che altrettanto rispetto sia da chiedere anche nei confronti di un governo che sta cambiando il mondo del lavoro per evitare che alibi e tabù tengano fuori dal mercato milioni di lavoratori solo perché non hanno contratto o sono precari. Se entriamo nel merito del Jobs Act vediamo che non c’è riforma più di sinistra”.

”Quella del Pd è una sfida plurale, non la tigna di un individuo. Ed è per questo, però, che non possiamo permetterci di restare fermi a un passato glorioso, ma rivitalizzarlo ogni giorno cambiando, trovando soluzioni concrete ed efficaci a problemi che si trasformano e che riguardano da vicino la vita delle persone. Per noi la sinistra è storia e valori, è Berlinguer e Mandela, Dossetti e Langer, La Pira e Kennedy, Calamandrei e Gandhi. Ma è soprattutto un futuro su cui lavorare insieme per risolvere i problemi delle persone”.

Landini invece dopo le scuse torna all’attacco del governo Renzi:

”I toni duri di questi giorni sono figli della incomunicabilità. Un governo che rimane indifferente di fronte alle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che protestano nelle piazze, che si rifiuta di discutere con i sindacati sulle leggi che riguardano il lavoro, che non si confronta in Parlamento e modifica leggi fondamentali come lo Statuto dei lavoratori a colpi di fiducia, non può attendersi che nelle fabbriche e negli uffici si alzino cori di consenso”.

“La frase ‘Renzi non ha il consenso delle persone oneste’, pronunciata venerdì è stata una cavolata. Anche perché non riflette quel che penso. Non ho mai pensato che solo chi è con noi è onesto. Non volevo certo offendere coloro che sostengono le politiche di questo governo. Poi, può far comodo utilizzare la mia frase per nascondere il messaggio di protesta che arriva dai luoghi di lavoro e dai pecari”.