Renzi: “Ora aiuti famiglie”. Padoan: “Bonus sia permanente, altrimenti inutile”

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2014 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi, Pier Carlo Padoan

Matteo Renzi, Pier Carlo Padoan (Foto Lapresse)

ROMA – “Gli 80 euro e l’Irap sono l’antipasto”, esulta Matteo Renzi in un’intervista al quotidiano la Repubblica, in cui parla di “rivoluzione appena cominciata”. E promette: “Ora aiuti alle famiglie e sgravi ai pensionati”. Pur ammettendo le prime debolezze:

“Ottanta euro dati a un single – dice – hanno un impatto diverso rispetto a un padre di famiglia monoreddito con 4 figli. Dobbiamo porci questo problema. L’Italia non si può permettere il lusso di trattare male chi fa figli”.

Preoccupazioni condivise anche dallo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in un’altra intervista, sul Corriere della Sera, più concretamente analizza:

“Mi aspetto che sia dal lato delle famiglie che delle imprese, che avranno un taglio dell’Irap del 10%, ci sia una maggiore propensione a spendere e a investire, e quindi una maggiore crescita dell’economia. Ma – precisa – il bonus del decreto Irpef deve essere permanente, altrimenti non è credibile e non viene speso”.

Renzi sa che ora è fondamentale agganciare la ripresa,

”Mantenere credibilità sui mercati. Sarà possibile se resta alta l’attenzione su tutte le riforme”. E promette: “Se ci riusciamo, allora presto potremo allargare il taglio delle tasse agli incapienti, alle partita Iva e ai pensionati”.

La sua ambizione:

”Voglio ridare fiducia al Paese, voglio che a Bruxelles e nelle altre capitali dell’Unione si dica: l’Italia è tornata in Europa”

Poi Renzi rilancia con le riforme che intende portare avanti nei prossimi sei mesi. In tema di giustizia,

”a giugno, dopo le elezioni, ascolteremo tutti e faremo la riforma. Iniziamo con il processo civile telematico”.

Poi il processo penale,

”senza interventi ad personam che hanno segnato la sconfitta della politica in questi anni. C’è anche la giustizia amministrativa. Il sistema dei Tar non funziona come dovrebbe”, dice Renzi, che annuncia: ”Desecreteremo i documenti sulle stragi”.

E sui magistrati,

”con quale logica intervengono sulla formazione delle leggi? Non è indispensabile che un giudice guadagni più di 240mila euro all’anno”.

Entro un anno, prosegue il premier

“daremo una identità digitale a tutti. Daremo un pin a ogni italiano, che userà quel codice per entrare in tutti gli uffici della pubblica amministrazione restando a casa. Con quel pin potranno pagare le multe o le tasse, prenotare una vista all’Asl o disbrigare le pratiche della giustizia”.

Quanto ai tempi necessari, il messaggio è rivolto a Silvio Berlusconi

”Questa legislatura durerà fino al 2018. Anche Berluconi lo sa”.

Nell’intervista Renzi commenta anche le proteste delle banche:

”Pagano le stesse tasse di tutti gli altri italiani, il 26%”.