Renzi, per Grillo scarica Genovese

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 16 Novembre 2015 - 19:55| Aggiornato il 16 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Renzi, per Grillo scarica Genovese

Renzi, per Grillo scarica Genovese

Renzi, per Grillo scarica Genovese.

C’era una volta l’articolo 68 della Costituzione Italiana “Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.”

Poi arrivarono i giustizialisti, quelli che per una manciata di voti venderebbero la madre. E poco importa che non ci sia stato un processo, poco importa che non ci sia stata una condanna, l’importante è soddisfare i forcaioli e mettere le manette al deputato. Di cosa stupirsi, viviamo in un Paese in cui si fa che credere alle gente che un avviso di garanzia corrisponda ad una condanna.
Genevose é colpevole? Non si può dire, sará un regolare processo a deciderlo, ma perchè le manette? In Italia l’arresto è previsto in tre casi: Reiterazione del reato, vero pericolo di fuga, iquinamento prove.

E non è questo il caso. Quindi abbiamo assistito ad una gogna mediatica che come vittima designata si potrebbe pensare avesse Genovese, ma non è così. O meglio, non solo. Parlamento umiliato come mai nella sua storia, istituzioni calpestate e l’ombra di un futuro senza speranza. Le urla dei deputati “Vergogna” “Io lo voglio più in manette di te”, la penosa gara a chi sarebbe riuscito a presentarsi più giustuzialista agli occhi del popolo assetato di giustizia (è questa la giustizia?).
Il capogruppo Roberto Speranza in mattinata dichiarava: “M5S vuole uno scalpo da agitare in campagna elettorale, veder scorrere il sangue. Non lo permetteremo”. Ma Renzi non poteva mostrarsi debole contro la caccia alle streghe, doveva tenere testa a Grillo, e il Pd ha seguito tra mugugni e malcontento generale gli ordini di scuderia.
E anche tra chi ha deciso di votare contro l’arresto di Genovese per dichiarazione di voto del proprio capugruppo, ha scelto la via più codarda, quella di uscire dall’aula al momento della votazione per non essere addidato come chi ha salvato il deputato anzichè mandarlo alla gogna. Gogna che merita a prescindere. Che sia innocente o meno i giustiziali lo hanno già dichiarato colpevole. Preventivamente. Non si sa mai di questi tempi.

Continuiamo ad assistere impotenti a queste barbarie giustizialiste, perchè #vincereteVoi ma di sicuro #perderemoNoi