Roberto Giachetti a Blitz: “Roma? Mi piacciono queste sfide”

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 23 Aprile 2016 - 07:15 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Giachetti a Blitz: "Roma? Mi piacciono queste sfide"

Roberto Giachetti a Blitz: “Roma? Mi piacciono queste sfide”

ROMA – “Mi piace andarmi ad infilare in battaglie difficili, ai limiti dell’impossibile”. Roberto Giachetti, intervistato da Blitz Quotidiano, commenta così la “sfida di Roma”. Il candidato sindaco del Pd per Roma spiega poi che ha scelto appunto di candidarsi perchè “mi faceva male vedere questa città lasciata indietro e rifiutata da chiunque”.

Crede davvero che si possa “cambiare” la Capitale?

Sì, sinceramente. La mia storia politica dimostra che, al contrario di molti, mi piace andarmi a infilare in battaglie difficili, ai limiti dell’impossibile. La politica è per me una passione bellissima. La mia città è una passione bellissima. E dopo un lungo travaglio, le assicuro davvero lungo, ho deciso che dovevo mettermi in gioco fino in fondo per impedire che Roma continuasse a cadere nel baratro dell’indifferenza e della cattiva amministrazione. I primi mesi di campagna, i volti dei cittadini, le parole di rabbia che lasciano trasparire, quasi involontariamente, quelle di speranza (il suggerimento per migliorare la vita del quartiere, l’idea per utilizzare quello spazio o per ripulire il parchetto lì vicino) mi hanno convinto di come ci sia la possibilità di cambiare la Capitale. E ci sia anche la volontà di cambiare dei romani e mia.

Perché ha deciso di candidarsi alle elezioni?

Perchè mi faceva male vedere Roma lasciata indietro, rifiutata da chiunque. È stato un moto di orgoglio e di volontà. Sono nato e ho vissuto in questa città. È parte essenziale della mia vita. La politica mi ha dato tanto: valori, passione, tante battaglie e molte soddisfazioni. Vorrei restituire questo mio bagaglio di esperienza e capacità alla città per la quale nutro un legame viscerale. Perchè mi sono candidato? Perchè sto bene quando sono a Roma e vorrei che fosse così anche per i miei concittadini. Per far ciò serve un governo migliore, servizi più efficienti, controlli adeguati e riscoprire il senso di appartenenza alla comunità. Tutto questo mi ha spinto a candidarmi. E ora mi spinge ancor di più per arrivare a vincere.

Bertolaso, Storace, Marchini, Meloni….questa divisione nel centrodestra crede che in qualche modo possa favorire il PD?

Il Partito Democratico viene favorito dal lavoro di rinnovamento e pulizia che ha intrapreso dopo lo scandalo di Mafia Capitale, unica realtà politica cittadina a farlo. La destra che è stata toccata più di noi dall’inchiesta continua a litigare a causa di logiche nazionali che hanno ben poco a che fare con Roma. Io ho a cuore la mia città e sono motivato a portare a termine il cammino di rinnovamento della classe dirigente nel partito e poi, grazie al voto dei romani, al Comune.

Quale sarebbe il primo provvedimento che adotterebbe se fosse eletto sindaco?

Avviare un grande processo di trasparenza amministrativa: open data, pubblicazione degli atti e dei processi decisionali. La luce della conoscenza e della pubblicità illumina le zone d’ombra, cancella i conflitti d’interesse e riduce ai minimi termini la corruzione, grande e, soprattutto, piccola.

Crede che il futuro sindaco di Roma sará il primo sindaco della Capitale a poter celebrare le unioni tra persone dello stesso sesso?

In parlamento abbiamo mosso i primi importanti passi per l’approvazione della legge Cirinnà, un impegno concreto nel processo di rivendicazione dei diritti civili. È da lì che bisogna ripartire per restituire diritti che non siano cancellati il giorno dopo la bella cerimonia “vetrina” che però non produce effetti nella realtà. Preferisco lottare per il riconoscimento dei diritti attraverso i percorsi parlamentari designati, come ho sempre fatto nella mia vita politica piuttosto che fare promesse e creare false aspettative.

Cosa potrebbe dare Tagliente a Roma?

Chiaramente, l’esperienza. È una persona che conosce alla perfezione la città. Lo dico per conoscenza diretta, visto che ho avuto modo di lavorare con lui. Ma non solo. Parlando con lui in questi mesi, ho avuto modo di comprendere come, nella sua idea dell’ordine pubblico e della sicurezza, abbia una parte essenziale una componente sociale, di attenzione ai problemi della comunità e delle persone. Con Tagliente Roma acquisterebbe una figura che coniuga competenza tecnica e visione complessiva della città.

Onorevole Giachetti, chi vincerà?

Le devo rispondere? Spero che vinca chi mette Roma e i romani al primo posto. Io.