Roma. Ignazio Marino, mini parentopoli. Sulla via di Alemanno?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Settembre 2013 - 11:23 OLTRE 6 MESI FA

Roma. Ignazio Marino, mini parentopoli. Sulla via di Alemanno?ROMA – A Roma c’è una rassicurante aria di continuità di gestione. Dopo le parentopoli che hanno piegato gli ultimi tempi della amministrazione di Gianni Alemanno, anche la giunta di Ignazio Marino sembra sulla buona strada. Il Corriere della Sera rivela, grazie allo scoop di Paolo Foschi e Ernesto Menicucci, che “il Comune di Roma assume l’occupante”. Dove per occupante si intende Benedetta Cappon.

Questa la sua storia riportata dal Corriere della Sera:

Benedetta Cappon prima di diventare la voce degli «occupanti» del teatro Valle era stata capo ufficio stampa dell’Eliseo, è una delle tredici persone assunte con delibere della giunta guidata da Ignazio Marino nell’ultimo mese, paradossalmente proprio mentre all’interno dello staff dello stesso sindaco c’era chi provava a studiare, come misura salva-bilancio, il prepensionamento di circa 5000 dipendenti comunali in esubero. L’ipotesi per adesso è accantonata.

I dipendenti però si preparano ad affrontare tempi duri. «Se l’idea è di tagliare chi è entrato con concorso e intanto assumere a chiamata diretta i “figli di” o gli “amici di”, non ci siamo» protestano negli uffici comunali. Anche perché quanto accaduto nei giorni scorsi proprio al Dipartimento cultura ha destato malumori e preoccupazioni. Appena insediata l’assessore Barca aveva annunciato agli uffici la volontà di «inserire delle nuove professionalità». Dopo pochi giorni, la prima novità: Rosi Nicolai, dipendente del Comune che lavorava al Dipartimento cultura dai tempi di Gianni Borgna assessore (e che era rimasta con tutte le giunte, compresa quella di Alemanno), tornata da un periodo di ferie non ha ritrovato il proprio posto. Flavia Barca aveva deciso infatti di privarsi della sua collaborazione (dopo aver ricevuto tantissime attestazioni di stima e solidarietà, Rosi Nicolai è stata poi ripescata nella Commissione cultura dell’Assemblea capitolina).

A breve giro di posta, dopo la rimozione della collaboratrice storica dell’ufficio, è stato quindi approvata la delibera che prevede l’assunzione a tempo determinato della Cappon e di altre due persone, Valerio Mingarelli e Mariangela Modafferi, selezionate perché – fra i vari motivi – «in considerazione delle numerose e rilevanti funzioni politico-istituzionali assegnate all’assessore, si rende necessario individuare dei collaboratori che, per esperienza, capacità personali e professionali, siano in grado di coadiuvare il medesimo nell’espletamento del proprio mandato». Tutti selezionati «intuitu personae», cioè a chiamata diretta a causa del «carattere fiduciario» dell’incarico. Le retribuzioni per tutti e tre i neo-assunti ammontano a circa 22 mila euro lordi all’anno, più un misterioso «emolumento unico» stabilito con «note protocollari» firmate dall’assessore che però, pur essendo citate, non sono allegate alla delibera.