Roma, rifiuti in strada. Marino contro l’Ama: “Non ha fatto il suo dovere”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Gennaio 2014 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA
Roma, rifiuti in strada. Marino contro l'Ama: "Non ha fatto il suo dovere"

Roma, rifiuti in strada. Marino contro l’Ama: “Non ha fatto il suo dovere” (LaPresse)

ROMA – Intorno ai cassonetti strapieni della Capitale ci sono ancora montagne di rifiuti e l’emergenza monnezza sembra non essere un male passeggero dovuto alle festività di Natale e Capodanno. Così il sindaco Ignazio Marino attacca l’Ama, la società municipalizzata che dovrebbe pulire le strade e svuotare i cassonetti di Roma.

Ama che Marino critica apertamente, in un’implicita ammissione d’impotenza: dopo sei mesi non è evidentemente riuscito a fare molto per migliorare la gestione della gigantesca municipalizzata.

Scrive Giulia Cerasi su Repubblica Roma:

Marino, dopo aver visto con i suoi occhi che la “prova di Capodanno” non è stata superata, con i quartieri ancora soffocati da “immensi cumuli” di immondizia, prosegue nel suo affondo. Definendo la situazione di Roma “inaccettabile” e ammettendo che “qualcosa dobbiamo correggere” perché “Ama non ha fatto il suo dovere“. E se questa “non è una guerra” all’azienda municipalizzata, come ci tiene a precisare il chirurgo, poco ci manca.

“Non è accettabile vedere i cassonetti stracolmi e circondati dai sacchetti dell’immondizia – ha chiosato ieri dai microfoni di RadioRadio – Ho fatto un giro nelle periferie e ho verificato che l’Ama non ha fatto il proprio dovere. E questo è qualcosa che noi dobbiamo correggere”. Il problema, secondo il sindaco, “è la gestione perché come numero di mezzi e personale siamo ai massimi livelli del continente europeo”. La criticità, quindi, sta nell’organizzazione: “Invece di aumentare il personale è stato ancora una volta ridotto” lamenta.

Le critiche di Marino annunciano cambiamenti: l’8 gennaio il sindaco incontrerà i sindacati. Il 9 gennaio saranno resi noti i nomi dei nuovi consiglieri d’amministrazione dell’Ama, dopo le dimissioni a settembre dell’ex amministratore delegato Salvatore Cappello e dell’intero Cda ad ottobre. Dimissioni di massa che hanno fatto decadere anche il presidente Piergiorgio Benvenuti.

Intanto che Marino selezionerà i curriculum dei prossimi vertici dell’Ama, i Verdi 

hanno presentato un esposto per far aprire un’indagine per interruzione di pubblico servizio, danno ambientale e violazioni contrattuali nei confronti di Ama. “I romani – attacca il portavoce Angelo Bonelli – hanno il diritto di sapere come vengono utilizzati i soldi della tassa sui rifiuti che versano ad Ama e come vengono utilizzati gli 8mila dipendenti Ama, 421 a municipio”. A cui si sommeranno anche 500 addetti e oltre 100 mezzi delle cooperative sociali, come previsto dal piano straordinario del Campidoglio che ha stanziato 5 milioni di euro per la raccolta straordinaria.

D’altro canto l’opposizione fa notare che

“Accusando Ama il sindaco accusa se stesso, palesando le sue incapacità e soprattutto mettendo i romani davanti al fallimento dell’amministrazione” attacca il consigliere di Fratelli d’Italia Dario Rossin.

Mentre per il presidente della Commissione Ambiente Athos De Luca

“serve un nuovo contratto di servizio che preveda un ribaltamento del sistema di raccolta: dalla centralizzazione basata su Malagrotta bisogna passare al decentramento con un vero e proprio federalismo anche fiscale per i municipi sulla scia del porta a porta”.