Roma, Virginia Raggi rischia il processo per le nomine di Marra e Romeo. E Salvini la difende

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Giugno 2017 - 17:13| Aggiornato il 21 Giugno 2017 OLTRE 6 MESI FA
Roma, Virginia Raggi rischia il processo per le nomine di Marra e Romeo

Roma, Virginia Raggi rischia il processo per le nomine di Marra e Romeo (Foto Ansa)

ROMA – Virginia Raggi, sindaca di Roma, rischia il rinvio a giudizio per le accuse di falso e abuso d’ufficio. La Procura della Capitale ha chiuso le indagini, atto che di norma precede la richiesta di processo, per il cosiddetto ‘pacchetto nomine’. A Raggi è contestato l’abuso d’ufficio in relazione alla nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica, mentre l’ipotesi di falso riguarda la nomina alla direzione Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale capitolino.

La Procura di Roma ha invece chiesto di archiviare la posizione della sindaca Raggi dall’accusa di abuso d’ufficio in relazione alla nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo. Reato contestato, invece, al fratello, Raffaele, all’epoca capo del personale del sindaco. L’ex braccio destro del sindaco, attualmente sotto processo per corruzione, secondo la Procura si sarebbe dovuto astenere da quella nomina in quanto coinvolgeva il fratello e invece se ne occupò in prima persona.

La Procura ha chiesto invece l’archiviazione della posizione della sindaca Raggi dall’accusa di abuso d’ufficio in relazione alla nomina di Carla Raineri a capo di Gabinetto, incarico da cui Raineri si è dimessa circa un mese dopo la stessa nomina. I magistrati di piazzale Clodio, pur ritenendo quella scelta non legittima e non in linea con alcuni pronunciamenti dalla Corte dei Conti, hanno valutato insussistente l’elemento soggettivo del reato.

Il fascicolo sulla nomina della Raineri aveva preso il via a seguito dell’esposto presentato il 2 settembre 2016 da Fratelli d’Italia, che chiedeva chiarimenti in relazione alla nomina e alla congruità del suo compenso, pari a 193mila euro l’anno.

In difesa di Raggi arrivano le parole del leader della Lega Nord, Matteo Salvini: “La sindaca Raggi non deve dimettersi, si è colpevoli se condannati, non con il rinvio a giudizio. Però politicamente la condanno, perché i romani che sento mi dicono che speravano in qualcosa di meglio. Il voto di 7 e mezzo è un po’ ottimistico. Il problema però è che il buon esempio vien dall’alto: abbiamo un ministro dell’Istruzione, la Fedeli, che ha mentito sui suoi titoli di studio, e un governo che litiga sui vaccini, sull’Europa, su tutto… E il nostro problema sarebbe la Raggi? Ma andiamo, su!”, ha detto Salvini.