Salva Roma, associazione Carte in regola: “C’è condono per chioschi su spiagge”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Dicembre 2013 - 20:42 OLTRE 6 MESI FA
Salva Roma, associazione Carte in regola: "C'è condono per chioschi su spiagge"

(Foto Lapresse)

ROMA – Decreto legge Salva Roma, l’associazione Carte in regola denuncia: la maggioranza ha approvato sabato al Senato una norma che consente, di fatto, la sanatoria dei manufatti abusivi posti sulle spiagge (chioschi bar, cabine, verande coperte dei ristoranti, case mobili, depositi, magazzini, piscine prefabbricate e quant’altro).

In una nota l’associazione spiega:

“In pratica viene consentito a tutti coloro che gestiscono le concessioni demaniali (quindi lo stesso discorso vale per le rive dei fiumi e dei laghi) di tenere in piedi e sfruttare queste strutture abusive pagando, in cambio, soltanto il 3% in più del canone concessorio. Questi manufatti diventano da ‘precari’ (e quindi da rimuovere obbligatoriamente a fine stagione) a ‘stabili’ in quanto la loro vita viene legata alla durata delle concessioni demaniali marittime che vengono prorogate per legge di continuo (da ultimo, fino al 31 dicembre 2020)”.

Per l’associazione

“è veramente odioso che una norma di così grande impatto per il paesaggio e di alto valore per la lobby degli stabilimenti balneari sia stata formulata in modo da far pensare che sia una norma per far pagare di più (il 3%) i concessionari, quando in ballo c’è ben altro. Non solo dall’entrata in vigore della legge in poi le spiagge potranno essere occupate da vari depositi, chioschi e casette di legno, senza alcuna regola, ma le norme valgono pure a ‘sanare’ (anche se la legge sul punto è volutamente vaga) quelle opere oggetto di processo penale in corso in quanto realizzate senza permesso né autorizzazione paesaggistica. Infatti, qualora si estenda a queste opere il concetto di opere precarie, si estende a esse il regime liberistico a esse connesso con la conseguente chiusura dei processi pendenti poiché il fatto non sarà più considerato dalla legge come reato”.