Salvini, Leoluca Orlando contro il decreto sicurezza: “Offende gli italiani. Indagatemi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Gennaio 2019 - 20:11 OLTRE 6 MESI FA
Salvini, Leoluca Orlando contro il decreto sicurezza: "Offende gli italiani. Indagatemi"

Salvini, Leoluca Orlando contro il decreto sicurezza: “Offende gli italiani. Indagatemi” (Foto Ansa)

PALERMO – “Indagatemi! Cerco un giudice che mi porti alla Corte Costituzionale”: a chiederlo è Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. Intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso della trasmissione “Un giorno da ascoltare”, Orlando ha parlato del decreto sicurezza di Matteo Salvini: “Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha poteri decisionali riguardo l’apertura dei porti e dimostra tutt’ora di essere in balìa delle decisioni nervose del ministro degli interni, in contrasto con le convenzioni internazionali sul diritto del mare che vengono violate sistematicamente – ha detto Orlando -. Non c’è rispetto per le persone, non c’è sensibilità nei loro confronti; vorrei ricordare che sono persone con dei problemi non un problema da risolvere. Vorrei che sia chiaro che né io né tutti gli altri sindaci schierati contro il dl sicurezza abbiamo intenzione di fare propaganda, come in molti ci accusano invece di fare, il nostro è un impegno morale, il mio è un comportamento da sindaco istituzionale che tiene conto delle norme istituzionali e del diritto alla sicurezza perché trasformare in illegali tutti coloro che si trovano sul territorio di Palermo e legalmente sul territorio nazionale, è un’operazione criminogena che produce illegalità”.

Il sindaco ha spiegato di aver dato “la disposizione di servizio agli uffici di sospendere questo decreto il 21 dicembre scorso senza dare alcuna notizia alla stampa perché lo considero un dovere di ufficio, un dovere da sindaco, avendo valutato che alcune norme riguardo il decreto Salvini avrebbero violato i diritti umani e la sospensione rispetto alcune norme che riguardano l’aspetto comunale, l’ho decisa per evitare di scaricare sui dipendenti comunali la responsabilità, nonostante abbia firmato un atto formale il 21 dicembre perché sono convinto che queste norme sono anticostituzionali anche se purtroppo non posso andare direttamente alla Corte Costituzionale perché ci posso andare solo attraverso il Governo, il Parlamento e le Regioni”.

Quindi l’invito: “Io cerco disperatamente un giudice che impugni i miei provvedimenti e se c’è qualcuno disposto a fare ciò, lo faccia! Perché questo mi consentirebbe di sollevare in quella sede l‘anticostituzionalità del decreto alla Corte Costituzionale. Se c’è qualche Magistrato che vuole farlo perché si pensa che io abbia commesso un reato, per favore mi indaghi! Per evitare di aspettare che arrivi qualcuno io ho dato predisposizione avanti al Tribunale civile perché in quella sede io mi presenterò e chiederò che venga sollevata la questione alla Corte Costituzionale. (…) Questo decreto Salvini non è un’offesa ai migranti ma un’offesa agli italiani, alla nostra cultura dell’accoglienza”.