Scuola, Giannini: “Assunzioni solo per concorso. E più ore di italiano”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2015 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Scuola, Giannini: "Assunzioni solo per concorso. E più ore di italiano"

Stefania Giannini (Foto Lapresse)

ROMA – Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, presenta la scuola del governo Renzi: “Vogliamo ridare dignità e un ruolo sociale agli insegnanti”, dice, “basta babele di graduatorie”. Tradotto significa un piano di assunzioni straordinarie e presto nuove assunzioni con concorsi pubblici. 

Il ministro Giannini ha quindi sottolineato che il progetto del governo prevede anche il potenziamento di alcuni insegnamenti, come Lettere e Matematica (“Non vogliamo che l’italiano diventi la prima lingua straniera parlata in Italia”) ma anche Arte, Musica, le Lingue straniere. E ancora attenzione sarà data alla scuola digitale e al ‘sostegno’.

“Vogliamo portare la scuola italiana dal ‘900 al Terzo Millennio”, ha assicurato il ministro aprendo i lavori della giornata dedicata dal Pd alla scuola. “A giorni un decreto legislativo darà corpo ad un lavoro intensissimo”.

Poi, riferendosi al caso del bambino autistico lasciato solo in aula a Valmontone, vicino a Roma, ha detto:

“Le stanzette del silenzio degli innocenti nella Buona Scuola non ci saranno, non avranno spazio”.

INSEGNANTI – “Vogliamo ridare dignità e un ruolo sociale agli insegnanti. I nostri principali nemici sono stati l’ignoranza e la rassegnazione”, ha detto il ministro, puntando l’indice contro la piaga del precariato. “A qualcuno ha fatto comodo” ha detto, sottolineando che il fenomeno ha avuto costi di tipo economico (“Nel 2014 abbiamo speso 866 milioni di euro per coprire le supplenze annuali”) e anche “un costo sociale”.

Giannini ha annunciato un progetto educativo “che ha come cardine importante un piano di assunzioni straordinario e la previsione di tornare ad assumere soltanto tramite concorso pubblico”. Per troppo tempo, ha detto il ministro, ci siamo rassegnati “alla babele di graduatorie” e lo stesso è successo per la carriera degli insegnanti, che “da sogno impossibile sta per diventare realtà praticabile”.

“Fino a sei mesi fa, ha aggiunto il ministro, la reazione di fronte a qualsiasi proposta di valorizzazione del merito per i docenti era un ‘no’. Ora abbiamo abbattuto un paradigma che sembrava inamovibile. A luglio le scuole presenteranno un rapporto di autovalutazione. E il fatto che l‘anzianità non scomparirà del tutto nel decreto non significa che abbiamo rinunciato a misurare e premiare il merito”.