Sicurezza, a Milano convegno Fi con Gasparri, Gelmini…
Pubblicato il 25 Marzo 2016 - 06:48 OLTRE 6 MESI FA
MILANO – Sabato 2 aprile a Milano si parlerà di sicurezza. A organizzare il convegno (appuntamento alle ore 16 alla Sala Colucci del Centro Congressi Unione Milano) è Forza Italia.
Ricchissimo il parterre degli invitati a intervenire: il senatore e responsabile per la Sicurezza di Forza Italia Maurizio Gasparri, l’ex ministro Maria Stella Gelmini, Elio Vito, Stefano Parisi, Stefano Maullu, Fabio Altisonante, Franco Maccari, Gianni Tonelli, Agatino Napoleone e Giovanni B. Durante.
Gasparri sul Terrorismo: “Serve repressione”. “Chiamiamo le cose con il loro nome. Serve, a livello europeo, una vasta, dispendiosa, capillare azione repressiva. Vanno ripuliti i quartieri infestati da estremisti islamici che affollano presunte moschee e centri di indottrinamento il più delle volte abusivi”. Lo dice il senatore di Fi Maurizio Gasparri.
“Ma quanto emerso dalla vicenda belga evidenzia totale assenza di coordinamento. Le riunioni continue dei ministri competenti e dei presidenti del consiglio non servono a nulla. Serve un’unità di comando che centralizzi le notizie e le informazioni a livello sovra nazionale. Invece ogni volta l’egoismo dei singoli paesi ha impedito questo raccordo. Ma se non c’è una forte volontà politica nessun coordinamento produrrà effetti positivi. Bisogna smetterla di portare clandestini in Italia. È vero che non tutti sono terroristi, ma più gente entra, più gente acquisisce la cittadinanza, più le nostre città diventano simili a quei quartieri del Belgio ormai terra straniera nel cuore d’Europa.
Bisogna colpire anche quelle aree grigie che proteggono i terroristi. Salàh ha goduto della connivenza di decine e decine di persone scese in piazza contro la Polizia al momento del suo arresto. Questi territori vanno bonificati con arresti, identificazioni, espulsioni. A coloro che dicono che gli stragisti sono francesi e belgi diciamo che in realtà non sono europei, hanno acquisito immeritatamente una cittadinanza che hanno disonorato. Bisogna fare in certe zone quello che fece il prefetto Mori negli anni Venti contro i mafiosi. In certi Comuni tolsero l’acqua fino a quando i latitanti non si consegnarono all’autorità dello Stato. Bisogna, in forma moderna, rinnovare quell’azione. Il resto è solo retorica”.