Dopo Sacconi, Alemanno: “Single e senza figli paghino di più”. Steccati di tasse per educare il gregge

Pubblicato il 11 Novembre 2010 - 15:57 OLTRE 6 MESI FA

Al ministro Sacconi era sfuggita, dal cuore: “Soldi pubblici solo alle coppie sposate e prolifiche”. Il sindaco Alemanno invece ci ha pensato e, a mente fredda, ha detto: “Se si vogliono aiutare le famiglie bisogna tassare di più i single e le coppie senza figli”. Poi entrambi hanno “chiarito”: sì, insomma, quasi, non proprio. Anche i single votano e pure i genitori senza prole. Quindi Sacconi e Alemanno hanno derubricato le loro parole da decisione a riflessione. Però è chiaro dove per entrambi batte il cuore e la mente lavora: chi non si sposa e non fa figli è meno meritevole degli altri e quindi è giusto sia meno uguale. A quando la “riflessione” su una tassa sui bimbi non battezzati?

Strana destra quella italiana. In sintonia con la destra europea e con vasti settori dell’opinione pubblica mette in guardia contro usi, costumi e valori “islamici”. I matrimoni combinati dalle famiglie, anzi le nozze coatte cui gli “islamici” obbligano le ragazze, spesso addirittura le bambine. Una delle estreme degenerazioni indotte da una cultura intrisa di precetti “religiosi”. Una religione, quella “islamica” che distingue i cittadini e li seleziona a seconda che obbediscano o no al precetto. Una religione, quella “islamica” che non solo si occupa del sesso, della procreazione. Non solo proclama e prescrive come tra uomo e donna ci si debba amare, vivere e convivere. Non solo questo che alle religioni attiene e conviene. Ma gli “islamici” sono pericolosi e alieni perché vogliono il precetto religioso sia tradotto in leggi di Stato, per questo appaiono alla destra europea, e non solo alla destra, “irriducibili” alla civiltà e cultura occidentali. Per questo gli “islamici” vengono colpiti dal sospetto di “talebanità” negli usi, costumi e valori non solo privati ma anche pubblici.

Gli “islamici”? Solo loro? La destra italiana manifesta una grande e appena rattenuta voglia, ancor più un impellente bisogno di leggi, fiscali ma non solo, che premino la famiglia regolarmente sposata e dotata di regolari figli. Chiamano questa la “famiglia naturale” e già questa definizione contiene la “non naturalità” di ogni altro tipo di famiglia. Premi fiscali alla famiglia “naturale” e punizioni fiscali alla famiglia “immaturale”: questo scappa di bocca e trabocca dal cuore di Sacconi, Alemanno, Giovanardi e dei tanti che compongono la “destra devota”. Non è come accusano alcuni la “tassa sul celibato” di fascista memoria. Quella puntava a incremento della popolazione in nome del “numero che fa la forza”, anche guerriera, di un paese. Ciò che dicono e vogliono Sacconi, Alemanno e Giovanardi non è più per fortuna la “potenza” di un popolo ma la sua “correttezza”. Nell’amore, nel sesso, nelle scelte di vita. Se l’orazione del parroco non funziona più, ci penseranno loro a convincere, a sospingere sulla retta via con il fisco. Costruire steccati di tasse che orientino il gregge: è questa la loro missione e questa sarà, se potranno, la loro politica, il loro governo.