Sondaggio. Fiducia Renzi cala di 14 punti in tre mesi. Grillo -12, Salvini -14

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2014 - 09:34 OLTRE 6 MESI FA
Sondaggio. Consenso Renzi cala di 15 punti in tre mesi. Ma Pd resta al 41%

Sondaggio. Consenso Renzi cala di 15 punti in tre mesi. Ma Pd resta al 41%

ROMA – Sondaggio. Fiducia Renzi cala di 14 punti in tre mesi. Grillo -12, Salvini -14. Scende sensibilmente la fiducia nei leader: se Renzi perde 14 punti in tre mesi ma guarda tutti gli altri da distanze siderali, nello stesso periodo Beppe Grillo ne perde 12 e Matteo Salvini 14, per dire degli oppositori più in vista.

Dalla luna di miele di giugno quando la fiducia personale a Matteo Renzi si attestava al 74%, il consenso misurato oggi si ridimensiona vistosamente al 60% (ma tra i leader la più vicina è Meloni al 30%, tutti gli altri a scendere). Resta comunque una dote significativa che consente al Pd di rimanere saldamente in testa ai sondaggi nelle preferenze degli intervistati (se si votasse oggi per la Camera) con il 41% (era al 45,2% a giugno e al 40,8% alle elezioni europee di maggio). Il sondaggio (leggi qui tutti i dati) Demos realizzato da Atlante Politico di Ilvo Diamanti per Repubblica segnala una ripresa della fiducia a Forza Italia, al 18.6%, dal picco negativo del 15% di giugno.

In ogni caso il giudizio sul Governo Renzi è al 54% (la percentuale che dà un giudizio positivo, almeno sufficiente su una scala di valore tra uno e 10) sebbene a giugno toccasse quasi quota 70%. Ilvo Diamanti sintetizza i risultati del sondaggio rilevando la minore capacità attrattiva di Matteo Renzi: non pescherebbe più, in sostanza, in tutti i bacini elettorali, non ispira più una fiducia trasversale ma viene visto come espressione di centrosinistra (più di centro che di sinistra).

Il calo è attribuibile ala persistenza della crisi e a un certo grado di delusione rispetto alle alte aspettative generate dalla sua stessa figura e sulle priorità date al suo Governo (le Riforme istituzionali interessano meno del Lavoro che infatti sono in testa alle riforme considerate più urgenti, 50% per quella sul mercato del lavoro, 32% misure per l’occupazione, staccate al 26% le pensioni). Ce la farà Renzi a portarci fuori dalla crisi? Al quesito ha risposto positivamente il 52% degli intervistati, a febbraio era il 58%.