Spending review, via libera: salvi mini-ospedali, Università, province dimezzate

Pubblicato il 6 Luglio 2012 - 01:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Piccoli ospedali salvi come anche le Università, tagli alle province (saranno circa 50 dalle 110 attuali), slittamento dell’aumento dell’Iva, altri 55mila esodati “salvati” grazie a 1,2 miliardi di euro stanziati dal 2014, taglio a ministri, auto blu, finanziamenti alle scuole private… via libera del Cdm al decreto di tagli alla spesa, la ‘spending review’. L’ok è arrivato dopo una riunione fiume di 7 ore. Era iniziata il 5 luglio pomeriggio alle 18 e si è conclusa intorno all’1 del 6 luglio.

L’intervento previsto dal decreto della Spending Review vale circa 4,5 miliardi nel 2012. Le misure varrebbero oltre 10 miliardi nel 2013. Secondo Mario Monti inoltre la Spending review garantirà per le aree dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto “1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014″.

E le novità non sono finite visto che Monti ha annunciato che nelle prossime settimane sarà emanato un ulteriore decreto sulla spending review che riguarderà ”le agevolazioni fiscali e la revisione strutturale della spesa e dei contributi pubblici, sulla base delle relazioni fatte da Amato e Giavazzi”.

Mini-ospedali esclusi dai tagli. I 216 piccoli ospedali che rischiavano di essere tagliati dalla spending review sono definitivamente salvi. La loro “salvezza” dalla scure dei tagli del governo Monti, però, costerà più Iva nel 2013. Il taglio dei mini-ospedali che comportava risparmi per circa 200 milioni di euro non è entrato nella versione definitiva del decreto legge varato dal Consiglio dei ministr. Il mancato taglio è stato compensato con l’abbassamento del tetto di spesa per i dispositivi medici al 4,8%.

Tagli alle province, saranno cinquanta. Stessa sorte non è toccata alle province su cui invece, come ha annunciato il sottosegretario Antonio Catricalà, si abbatterà la scure dei tagli: l’obiettivo è quello di dimezzarne il numero dall’inizio del 2013 facendole diventare cinquanta, attraverso accorpamenti e soppressioni. Le 10 principali città diventeranno inoltre città metropolitane. Sono Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, verranno soppresse le relative province.

Sono due, secondo quanto si apprende, i criteri attraverso i quali verranno tagliate le province: il primo è relativo alla popolazione e il secondo all’estensione. Entro 20 giorni il governo dovrà fissarli con una delibera del Consiglio dei ministri.

Slitta di un anno l’aumento di due punti dell’Iva. Originariamente previsto per ottobre, grazie alla spending review slitta al primo luglio 2013. Con l’intenzione, annunciata del governo, di “sterilizzarlo”, ovvero neutralizzarlo dopo, se le finanze pubbliche lo consentiranno. Si parla di un “dopo” in cui però questo governo non ci sarà: la scelta toccherà a chi arriverà dopo Monti.

Grazie ai provvedimenti presi con la spending review, ha detto Monti, ”è possibile evitare l’aumento di due punti percentuali di Iva che sarebbe scattato ad ottobre e si potrà evitare l’aumento dei due punti sia nell’ ultimo scorcio del 2012 e per il primo semestre del 2013”.

Esodati. Il decreto legge, ha annunciato Monti, ”estende la clausola di salvaguardia ad altri 55 mila soggetti che hanno maturato i requisiti successivamente al dicembre 2011. L’importo complessivo è di 1,2 miliardi a partire dal 2014”.

Saltano tagli all’Università e soldi alle scuole private. Saltano dalla versione finale del decreto legge sulla spending review i tagli alle Università. E’ quanto si legge nella versione corretta del comunicato del Consiglio dei ministri.

Saltano anche i fondi (200 milioni) previsti per le scuole paritarie inizialmente dal dl sulla spending review. Restano invece i 10 milioni previsti per le università non statali.

Così come restano i 90 milioni in più per il diritto allo studio. In questo modo si riporta lo stanziamento al valore storico. Infine, si destinano 103 milioni per la gratuita dei libri di testo nella scuola secondaria di primo grado ( per le primarie i libri di testo sono assicurati gratuitamente dai Comuni). In questo caso lo stanziamento rimane invariato rispetto a quello degli scorsi anni. E’ quanto si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri che ha approvato il dl sulla spending review.

Uffici giudiziari, arriva la superprefettura. Slitta la decisione se tagliare o meno i 295 uffici giudiziari destinati alla soppressione o all’accorpamento: 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate.  Arrivano intanto le superprefetture. Gli uffici territoriali dello Stato del Comune capoluogo di Regione assorbiranno le funzioni di tutte le amministrazioni periferiche che hanno sede nella stessa regione.

Tagli al personale della Pubblica amministrazione. E’ uno dei tagli più contestati: dopo una verifica della Funzione Pubblica si procederà al taglio del 10% del personale e del 20% della dirigenza. Unica rassicurazione è che si derogherà alle regole introdotte dalla riforma del mercato del lavoro. Quindi niente esodati nel pubblico impiego. Non è tutto qui però. I travet avranno meno spazio per lavorare: meno uffici e meno metri pro-capite. I buoni pasto si ridurranno a 7 euro, le ferie non potranno essere monetizzate. Arriva la “valutazione individuale”, una sorta di pagella del ministeriale.

Taglio auto blu. Il viceministro Vittorio Grilli ha annunciato una “importante riduzione dell’uso delle auto blu: le spese dovranno essere ridotte del 50% rispetto all’ anno scorso”.

Stop consulenze per dipendenti pubblici in pensione. Stop alle consulenze per i dipendenti pubblici che andranno in pensione, con lo spending review. Lo annuncia il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli che parla di una ”clausola di impedimento a dare consulenze al personale in quiescenza”.

Tagli ai ministeri: soppresse Isvap e Covip. Per i Ministeri e gli enti sono stati eliminati eccessi di spesa per 1,5 miliardi nel 2012 e 3 miliardi a partire dal 2013. Tra gli interventi la soppressione dell’Isvap e della Covip. Saranno accorpate nell’Irvap.

Per quanto riguarda in particolare il Ministero dello Sviluppo economico e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – è scritto nella nota – le misure di razionalizzazione prevedono: 1) la soppressione dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (ISVAP) e della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP). Le funzioni dei due enti saranno accorpate dall’IVARP, che nasce come unico istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale, nel pieno rispetto delle indicazioni comunitarie in materia.

Buoni pasto. A decorrere dal 1° ottobre 2012 il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione non può superare il valore nominale di 7 euro. Eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di avere applicazione a decorrere dal 1 ottobre 2012.

 Obbligo di ferie e riposi. Le ferie e i riposi spettanti al personale, anche dirigenti, sono obbligatoriamente fruiti e in nessun caso “danno diritto alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi”.

Affitti meno cari per lo Stato. Stop all’adeguamento Istat degli affitti pagati dallo Stato e avvio della rinegoziazione delle locazioni per ridurre del 15% i canoni. I proprietari potranno ‘retrocedere’.

Sindacati meno decisivi. In caso di revisione degli organici i sindacati saranno solo informati. Saranno tagliati i permessi retribuiti per assentarsi dal lavoro per attività sindacali (taglio del 10%). E un taglio sempre del 10% ai trasferimenti dei Patronati. Infine i compensi ai Caf: scende da 14 a 13 euro per dichiarazione.

Difesa: meno militari, tagliati i fondi per le missioni. Innanzitutto dovrà calare il numero dei militari in servizio. E ‘in misura non inferiore al 10% del totale degli organici delle forze armate. Ma anche gli alloggi della Difesa saranno ceduti con maggior facilità. Si taglia il fondo per le missioni di pace (-8,9 milioni); il Fondo per gli armamenti (100 milioni); quello per le vittime dell’uranio impoverito (-10 milioni). E ne fa le spese anche il progetto della mini-naja voluto dal precedente governo (-5,6 milioni).  Riduzione dei compensi degli organi delle Autorita’ portuali.

Più visite fiscali per le scuole. Viene trasferita alle regioni una somma forfettaria di 23 milioni circa che consentira’ alle scuole di poter usufruire senza oneri finanziari e amministrativi delle visite fiscali. Lo prevede il decreto sulla spending review varato dal cdm.

Pacchetto Bondi. Il supercommissario mette sotto la lente 61 miliardi di spese. Attraverso un sistema di acquisti piu’ ‘virtuosi’ si arrivera’ a tagliare gli eccessi. Target: 5 miliardi. Si tratta di un meccanismo per eliminare i picchi in alto della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi. Come nel caso della sanità. Si fissa il prezzo migliore per un bene (quello che si spunta sul mercato ‘unico’ telematico, ad esempio quello che fa la Consip) e si taglia tutto quello che eccede il livello fissato.