Tangenti Abruzzo. Da Rodolfo Di Zio 250 mila euro a lista Chiodi e Pdl

Pubblicato il 23 Settembre 2010 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA

Rodolfo Di Zio ha elargito, secondo quanto scrive il gip Guido Campli, oltre 250 mila euro ai politici del centrodestra in occasione delle competizioni eletorali in Abruzzo del 2008 e 2009, dei quali ”94 mila euro in favore di candidati della lista di Gianni Chiodi alle elezioni d’Abruzzo 2008”.

Ma l’imprenditore, in un’intercettazione, afferma: ”Sono apolitico, nel senso che noi non facciamo politica” e ”non ho rapporti soltanto con la destra, io ce li ho anche con la sinistra”. ”Dunque – scrive il Gip – si paga per comprare non per sostenere una scelta di campo”. Nell’ordinanza si parla di 27 mila ad An nel pescarese, 20 mila al Pdl teramano, 40 mila al Pdl per le politiche, 10 mila al candidato al Comune di Pescara Albore Mascia.

Soldi anche per esponenti Udc: Di Giuseppeantonio (presidente della provincia di Chieti) riceve 10 mila euro tramite l’Ecologica Sangro. A questi si aggiungono i finanziamenti al candidato europarlamentare campano Enzo Rivellini sponsorizzato da Di Stefano, 20 mila euro di cui 5 mila poi ‘girati’ al senatore chietino. Agli inquirenti non risultano soldi dati all’assessore alla sanità Lanfranco Venturoni, ma sono certificati molti movimenti bancari con versamenti di molte migliaia di euro ed operazioni immobiliari ricondicibili a Venturoni o ai familiari.

”Le intercettazioni – si sostiene nell’ordinanza – documentano in modo diretto ed esplicito che i versamenti, benché dichiarati, siano stati corrisposti con esplicita pretesa o attesa, in contropartita, del compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio da parte del precettore”. A sollecitare o ringraziare Di Zio per i contributi sono in molti: Emilio Nasuti (Pdl), Lorenzo Sospiri (An), il sindaco di Montesilvano Cordoma (An), Alfredo Castiglione (An), il sindaco di Mozzagrogna (Chieti) Giuseppe Bussolo, il candidato alle regionali Luigi Toppeta, il candidato, poi sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi.

Il gip Campli prova infine a raccogliere il sistema corruttivo con una analisi complessiva. ”La trama occulta sin qui descritta – scrive – deve essere messa in relazione con le contribuzioni elettorali, con le quali Di Zio, secondo un intento dichiarato ‘compra’ la politica. Cosicché i singoli delitti di peculato, abuso, o anche le corruzioni occasionali, costituiscono in realtà attuazione di un più complesso disegno, che trova corrispettività(non soltanto, ma anche) nei finanziamenti a partito politico”.

Nello stesso capitolo sui finanziamenti c’è un solo riferimento al centrosinistra: ”Così- scrive il gip – nel corso di un’animata discussione con gli amministratori della societa’ ‘Ambiente spa’, Di Zio rinfaccia la circostanza che ‘al segretario…gli scrocchiamo 20 mila euro ogni volta che facciamo le elezioni….coso…Castricone”’ (Antonio, segretario provinciale del PD di Pescara, N.D.R.). (ANSA).