Terremoto Abruzzo, Verdini indirizzò verso i suoi “amici” gli appalti per la ricostruzione

Pubblicato il 16 Giugno 2010 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA
denis verdini

Denis Verdini

Una denuncia precisa e circostanziata su come i lavori per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo siano stati decisi nei “palazzi del Potere” è stata fornita dall’imprenditore Ettore Barattelli ai magistrati inquirenti, secondo quanto pubblicato dai quotidiani La Stampa e Corriere della Sera.

Barattelli, presidente del consorzio Federico II, avrebbe rivelato ai magistrati aquilani che  lui, insieme con altri costruttori abruzzesi,  si mise in contatto con la Btp di Riccardo Fusi, “perché godeva di importanti appoggi politici”.

Dall’inchiesta sui Grandi Eventi emerge che Fusi, imprenditore fiorentino, aveva la “protezione” di Denis Verdini, deputato del Pdl, coordinatore nazionale del partito e autentico “ras” in Toscana. Secondo le carte nelle mani degli inquirenti, sarebbe stato lo stesso Fusi a vantarsi delle proprie “amicizie” influenti: in un sms inviato al geometra Liborio Fracassi, che ha poi lavorato con lui in Abruzzo, l’imprenditore disse di trovarsi, proprio in quel momento in cui mandava il messaggio, a Palazzo Chigi. L’interessamento di Verdini è ancora più chiaro in altre intercettazioni.

Proprio i contatti di Fusi sembrano essere stati la chiave che consentiva di accedere agli ambitissimi appalti abruzzesi. Secondo Barattelli, il consorzio Federico II, formato da imprenditori abruzzesi (oltre a Barattelli e Fracassi, c’erano Enzo Romano Marinelli e Giulio Vittorini), interessati a ottenere le gare per i lavori, si rivolse immediatamente alla Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Barattelli sapeva infatti che la banca aquilana era in ottimi contatti con la Btp, e quindi avrebbe potuto fornire i collegamenti “giusti” per arrivare alle “alte sfere” della politica e quindi ottenere facilitazioni nell’assegnazione degli appalti.

L’intuizione di Barattelli si rivelò giusta: infatti in un altro sms inviato a Fracassi, Fusi assicurò che all’incontro di Palazzo Chigi avrebbe partecipato anche Rinaldo Tordera (direttore della Cassa di Risparmio dell’Aquila). Nello stesso messaggio Fusi invitò anche gli altri membri della cooperativa a farsi trovare all’appuntamento, anche se non era ancora sicuro che avrebbero potuto partecipare alla riunione.

Nell’interrogatorio Barattelli ha confermato che anche gli altri imprenditori ebbero accesso a Palazzo Chigi: “C’eravamo io, Letta, Fusi, Fracassi, Tordera e Verdini”. Dopo quell’incontro Verdini rassicurò Fusi che tutto sarebbe andato per il verso giusto: il deputato del Pdl disse di aver parlato nuovamente con Letta che avrebbe girato tutte le carte al capo della Protezione Civile Bertolaso.