Terremoto nel Pd laziale: Milana, Prestipino e altri 50 dirigenti pronti a passare a Fli

Pubblicato il 7 Dicembre 2010 - 21:43 OLTRE 6 MESI FA

Riccardo Milana

Hanno già un piede fuori dalla porta e nelle prossime ore decideranno se fare il passo successivo: dal Partito democratico a Futuro e libertà, da Pier Luigi Bersani a Gianfranco Fini. Il senatore Riccardo Milana e con lui consiglieri del Campidoglio, della provincia di Roma e della Regione Lazio, più una cinquantina di dirigenti locali del Pd, potrebbero presto approdare al movimento finiano.

Sabato scorso la rottura si è consumata con la rinuncia a ogni incarico nella segreteria romana, in aperta critica con la gestione del partito. Oggi l’incontro di Milana con il presidente della Camera Fini, sembra il primo passo verso l’approdo al Terzo polo. Niente è ancora deciso, assicura il senatore democratico: ”Qualunque decisione sia, la prenderò solo dopo aver parlato con i miei e con i dirigenti del Pd”.

Milana, che in queste ore avrebbe avuto contatti anche con i partiti di Rutelli e Casini, chiede un incontro a Bersani, per mettere sul tavolo le critiche a un partito in cui gli ex margheritini a lui vicini registrano ”una forte penalizzazione di percorsi culturali diversi dall’esperienza ex Ds”. Ma la frattura, consumata con un documento firmato dai cinquanta sabato, mentre era in pieno svolgimento il congresso romano del Pd, appare al momento difficilmente sanabile. Tutto è rimandato a giovedi’, quando il senatore, impegnato oggi dalle votazioni a palazzo Madama, dovrebbe vedere i suoi.

Intanto il mondo politico romano fa i conti con quello che sarebbe un vero e proprio terremoto. Con Milana approderebbe al centrodestra finiano, infatti, non solo il primo parlamentare Pd, ma anche un protagonista del centrosinistra romano. Prima consigliere, poi assessore con Rutelli in Campidoglio, deputato con la Margherita e senatore del Pd. Milana fino a gennaio è stato segretario del partito nella capitale, prima di diventare alle ultime regionali coordinatore del comitato elettorale per Emma Bonino.

Con lui potrebbero inoltre lasciare in tanti, con un bacino potenziale di voti non indifferente, nella capitale. Tra gli altri, il consigliere regionale Mario Mei, l’assessore provinciale Patrizia Prestipino, il consigliere provinciale Massimo Caprari, i consiglieri comunali Salvatore Vigna e Francesco Smedile. Smentisce per ora ogni ipotesi di abbandono solo l’omonimo Guido Milana, eurodeputato del Pd. Per il resto, i diretti interessati non nascondono il disagio a restare con Bersani. ”La situazione nel partito è pesante”, dice Smedile prima di snocciolare il lungo elenco dei dirigenti che vengono dalla storia ex Ds, incluso il neo-eletto segretario romano Marco Miccoli.

”Non si può nascondere la testa sotto la sabbia. C’è un problema. Faccio parte della squadra di Zingaretti ma, come dirigente di partito, mi aspetto delle risposte dal segretario”, aggiunge Prestipino, compagna di Milana ma più cauta nel paventare un’ipotetica fuoriuscita dal Pd. Più  diretta Antonella De Giusti, presidente del XVII municipio: ”Bersani ci dia un segnale. Se non lo fa, forse questo non è più il mio partito”.