Terrorismo, il piano Alfano: “Poliziotti sempre armati, anche…”

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 18 Luglio 2016 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
Terrorismo, il piano Alfano: "Poliziotti sempre armati, anche..."

Terrorismo, il piano Alfano: “Poliziotti sempre armati, anche…”

ROMA – Il rischio di attentati in Italia “è alto. Dopo Nizza abbiamo aumentato ancora di più i controlli” e nell’ultima circolare inviata a prefetti e questori “abbiamo introdotto una novità: l’invito a tutti gli agenti a portare l’arma di ordinanza anche fuori dagli incarichi specifici e dall’orario di servizio, sollecitando alla vigilanza sempre”. Lo afferma il ministro dell’Interno Angelino Alfano in una lunga intervista in apertura di prima pagina a Libero, in cui anticipa: “per la sicurezza ho in mente una soluzione drastica: sto studiando un decreto che preveda una sorta di Daspo che tenga lontano dalle città i criminali con precedenti pericolosi”.

Per una convivenza pacifica, “stiamo lavorando per creare un nuovo modello di imam, che possiamo definire un ‘imam italiano’. Nelle moschee vogliamo che a predicare siano imam formatisi alla cultura italiana e consapevoli delle nostre regole giuridiche”, dice Alfano. Obiettivo, arrivare a “un islam riconosciuto, con diritti e doveri”. In tema di immigrazione, l’Italia non è un Paese razzista, dichiara Alfano, ma “un Paese affaticato, indurito da anni di crisi e da certe forze politiche che soffiano sul fuoco”. “I profughi in Italia sono 130 mila, più diecimila minori. Sono un peso sostenibile. L’accoglienza e l’equa distribuzione dei profughi potrebbe essere il vero sollievo per le comunità più affaticate”, osserva il ministro, sottolineando che “i mancati rimpatri sono il punto debole della Ue e alimentano il germe del razzismo. Sull’accoglienza l’Europa rischia di collassare”.

Per Alfano “serve un accordo con la Libia come quello fatto con la Turchia, per fermare gli arrivi. E poi l’Europa deve fare accordi bilaterali con i Paesi d’origine dei migranti economici per non farli partire, magari destinando ai suddetti Paesi, per un periodo, i soldi che ora spendiamo per l’accoglienza”. Guardando alla politica italiana, “dopo il referendum sulle riforme costituzionali tireremo le fila”, spiega il leader di Ncd. “Ci sarà una nuova fase. Ncd lavorerà per creare un’area moderata, allargandosi a tutti i protagonisti di questo mondo, nessuno escluso”, nemmeno Verdini. Su Forza Italia, “guardo positivamente ai cambiamenti in corso nel partito e al ritorno intorno a Berlusconi di un gruppo dirigente non estremista. È lecito sperare in un rinsavimento azzurro”.