Torino. Chiara Appendino scarica il questore dopo l’ennesimo scontro di piazza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Giugno 2017 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Torino. Chiara Appendino scarica il questore dopo l'ennesimo scontro di piazza

Torino. Chiara Appendino scarica il questore dopo l’ennesimo scontro di piazza

ROMA – Torino. Chiara Appendino scarica il questore dopo l’ennesimo scontro di piazza. Movimento 5 Stelle all’attacco della questura. Succede a Torino il giorno dopo i tafferugli scoppiati in occasione dei controlli sulla movida, costati il ferimento di un funzionario di polizia e, per adesso, la denuncia di una giovane antagonista. I consiglieri comunali chiedono a Chiara Appendino di riferire in aula. La sindaca, per ora, risponde sui social: “Gli spazi comuni della città sono aperti e appartengono alla cittadinanza, tutta. Devo garantire una civile convivenza all’interno di questi spazi, che devono essere sicuri, vivibili e accessibili. Per questo, quello che è successo ieri sera e negli ultimi giorni non si deve più ripetere”.

Il vero obiettivo dei 5 Stelle è il questore, che Marco Scibona (senatore) e Francesca Frediani (consigliera regionale) accusano di avere deciso “autonomamente” di piazzare un presidio di agenti in tenuta antisommossa nel corso dei controlli sulla vendita di alcolici in via Santa Giulia, in zona Vanchiglia. Mossa interpretata da qualcuno come una provocazione: gli attivisti del vicino centro sociale Askatasuna sono accorsi per protestare, ci sono stati slogan e insulti, due funzionari sono stati circondati e picchiati, poi è partita la carica che ha travolto tutto e tutti.

“Sconcertata dalla presenza dei celerini” si è detta una consigliera comunale M5S, Maura Paoli, che sui social ha espresso il timore che sia stato “un giochino costruito ad arte per spaccarci e farci dimettere”. Mentre le opposizioni insorgono (“la città non merita questo”, dice l’ex sindaco Piero Fassino), Corso Vinzaglio replica che erano solo i “normali servizi di controllo” pianificati ogni settimana “in molte zone del centro e delle periferie per verificare, prevenire e reprimere fenomeni di illegalità”. Poco o nulla che c’entrasse direttamente con la movida, insomma, e con le misure prese dalla sindaca Appendino per regolamentarla.

L’assessore alla sicurezza, Roberto Finardi, lancia una doppia ammonizione: “E’ intollerabile la resistenza violenta contro i controlli, ed è intollerabile che i controlli sfocino in disordini che coinvolgano persone stavano trascorrendo una normale serata all’aperto”. Finardi, comunque, aggiunge di avere “avuto conferma in Prefettura che quello di ieri sera è stato un servizio straordinario che non si ripeterà con tali modalità”.

A fare da sfondo, in una Torino ancora scossa dai fatti del 3 giugno in piazza San Carlo, c’è un’ordinanza della sindaca, mal digerita da parecchi cittadini soprattutto per il divieto di vendere alcolici da asporto dopo le ore 20. Nei giorni scorsi il “popolo della notte” aveva contestato vivacemente l’operato delle forze dell’ordine impegnate nel contrasto all’abusivismo, fino ad ostacolare l’intervento degli agenti.

“Stiamo assistendo a un veloce peggioramento del clima in città”, dice Piero Fassino, secondo cui l’ordinanza antimovida è stata “scritta male in fretta e furia” per “coprire la disastrosa gestione di Piazza S. Carlo”. La Lega parla di “città allo sbando”, mentre Osvaldo Napoli (Fi) invita Appendino a una “verifica politica della sua maggioranza sul tema della sicurezza e della legalità” e Fdi invoca la chiusura dei centri sociali.