Ugo Sposetti: “Senza finanziamento ai partiti la democrazia muore”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2013 - 12:08 OLTRE 6 MESI FA
Ugo Sposetti: "Senza finanziamento ai partiti la democrazia muore"

Ugo Sposetti: “Senza finanziamento ai partiti la democrazia muore” (Foto LaPresse)

ROMA – “Senza finanziamenti pubblici ai partiti la democrazia muore”. Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds, lo dichiara in un’intervista a Repubblica, dove spiega perché l’abolizione del finanziamento pubblico sarebbe un male per la politica italiana. Secondo Sposetti le cose vanno lasciate così come sono e l’atteggiamento del governo guidato da Enrico Letta sul tema è “demagogico e populista”, perché “cavalca gli istinti più bassi”.

Sposetti spiega la sua posizione sul finanziamento ai partiti a Goffredi De Marchis, che lo ha intervistato per Repubblica:

“Letta non vuole abolire il finanziamento pubblico. Vuole abolire i partiti. E quando non avremo più i partiti, non ci sarà più la democrazia rappresentativa. Il disegno di legge presentato dal governo deve finire su un binario morto. Abbiamo approvato una nuova norma sul finanziamento, dimezzandolo e portandolo a 91 milioni, appena un anno fa. Ce la teniamo altri cinque anni, alla fine tracciamo un bilancio”.

Secondo Sposetti l’atteggiamento del governo è “antipolitico”:

“Anzi, su questo tema, considero questo un governo demagogico e populista che cavalca l’animale degli istinti più bassi. Il punto qui non sono i soldi. È la democrazia. Io non ho dubbi: la democrazia si regge suipartiti che debbono essere soggetti vitali e hanno bisogno di risorse pubbliche. Solo così non saranno condizionati dalle lobby”.

La preoccupazione dello storico tesoriere dei Ds è che con il 2 per mille al finanziamento ai partiti si lasci spazio alle lobby:

“Lo sa che il 2 per mille di 10 milioni di pensionati è comunque inferiore al 2 per mille di un solo milionario? Io non voglio che vincano le lobby. La democrazia è una cosa di tutti”.

Sposetti poi si lamenta del Movimento 5 stelle e della posizione degli attivisti sul finanziamento:

“Giro per le feste dell’Unità, per i circoli e nessuno mi parla male del finanziamento perché nessuno, nemmeno i giovani, vuole cancellare i partiti. Se uno ruba è un conto, se uno fa politica i soldi servono. Piuttosto, l’indecenza è che un vicepresidente della Camera, il grillino, si permetta di dire che il Quirinale ha bilanci opachi e Montecitorio va spento. E lui, perché non si dimette?”.