Caos Lega, Gentilini: “Se ruba, tagliamo le mani anche a Bossi”

Pubblicato il 4 Aprile 2012 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi (LaPresse)

ROMA – “L’ho sempre detto dal lontano ’94: se uno viene beccato con le mani nella marmellata io sono per il taglio delle mani, anche se quelle mani sono del Capo, di Bossi in persona…”: a parlare a ‘Libero’ è il prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, quello che ha fatto infuriare migliaia di donne e non solo derubricando un’aggressione sessuale a “giusto una pacca sul culo”.

“Io sono un uomo antico – dice Gentilini commentando le notizie sulle indagini su Francesco Belsito e i soldi della Lega Nord – classe di ferro anteguerra, principi solidi, e non sono un politico sono un pragmatico, anzi i politici puri speci quelli che rubano, spesso li butterei fuori dalla finestra, giù nel fiume Sile. Io sono per la legge, e la legge vale per tutti dall’ammira – gli al mozzo, legalità è la parola d’ordine. Vale anche per la famiglia Bossi, se è colpevole”.

E se gli si fa notare che Francesco Belsito, tesoriere della Lega, qualche problema l’ha già avuto tra lauree fantasma e investimenti in Tanzania coi soldi del partito, Gentilini attacca: “Non conosco bene le carte e quindi non approfondisco. Ma quella faccenda della Tanzania, Stiffoni (il senatore Piergiorgio Stiffoni, della Lega Nord, ndr) diceva che era una balla. Se non fosse vero, nel Sile anche Stiffoni…”.