Unioni civili, la supercazzola di Antonio Razzi

di Edoardo Greco
Pubblicato il 25 Febbraio 2016 - 16:36 OLTRE 6 MESI FA
Unioni civili, la supercazzola di Antonio Razzi

Antonio Razzi con Berlusconi – Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Unioni civili? Stepchild adoption? Il problema è un altro, e lo spiega l’impeccabile senatore Antonio Razzi in un intervento su politicamentecorretto.com. Il titolo odora di supercazzola: “Stepchild adoption? Il problema è invece la patria potestà dell’ex eterosessuale divenuto omosessuale”. Scremato dal burocratese, il problema che Razzi pone è se possa esercitare la patria potestà un genitore che si è scoperto omosessuale dopo condotto una vita di coppia eterosessuale.

“Sono interessato alla legge sulle unioni civili ma ho necessità di capire dei paradossi che potrebbero abbattersi sulla formazione psichica dei bambini. Così si è espresso il Senatore di Forza Italia Antonio Razzi. Lancio un appello, ha continuato Razzi, affinché qualcuno mi spieghi bene un meccanismo che a me, personalmente, lascia assai perplesso. Per esempio: un eterosessuale, il signor Mario sposa Maria e con questa ha un figlio, Riccardo. Poi, Mario, si lascia con Maria e va a convivere con Emanuele omosessuale dichiarandosi egli stesso omosessuale.

La legge chiede che anche Emanuele diventi a tutti gli effetti il genitore adottivo di Riccardo. Sin qui niente o poco da dire. Però sorgono alcune questioni cui qualcuno deve dare una risposta. Su tutte: come sia possibile che un eterosessuale diventi omosessuale? La risposta frequente è che il povero Mario si vergognava, al cospetto della società di dichiararsi omosessuale, e quindi ha finto di essere eterosessuale per non essere messo alla gogna.

Nel fare questa pantomima, ha sposato addirittura contro la sua natura di omosessuale una donna dalla quale avrebbe dovuto provare repulsione perché di sesso opposto al suo; ha finto con il mondo intero la sua posizione di eterosessuale e quindi anche nei riguardi di suo figlio; ha avuto rapporti di amore e sessuali con il sesso opposto al suo quindi contro la sua stessa natura di omosessuale attratto invece da quelli del suo stesso sesso; poi, ad un certo punto, lasciata Maria, allaccia un rapporto di amore omosessuale con Emanuele soggetto del suo stesso sesso.

Francamente, a questo punto, non è in ballo la legittimazione di Emanuele ad essere il nuovo genitore adottivo di Riccardo. A mio parere in discussione è addirittura la patria potestà di Mario che ha mostrato una indecisione grave circa la sua stessa natura. O no? Parliamoci chiaro, Mario ha finto una condizione di eterosessuale essendo un omosessuale, e se continuasse a fingere anche nella nuova veste di omosessuale nascondendo vizio o perversione oppure addirittura una malattia? La scienza però ci dice che l’omosessualità è una condizione naturale. E allora?

Sono troppe le dichiarazioni di chi si dice, viceversa,”guarito” dall’omosessualità considerando quindi quella condizione alla stregua di una vera e propria patologia. Ma se l’omosessualità è una malattia, una perversione o qualsiasi altra cosa diversa dalla normalità della condizione di omosessuale, allora ad un padre come Mario è necessario togliere la patria potestà altro che storie! Come spiegherebbe Mario a suo figlio Riccardo quello che ha combinato?”