Unioni civili, oggi cortei in 100 piazze. Pd aggiusta legge

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Gennaio 2016 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Unioni civili, da Roma a Milano oggi 23 gennaio la parola passa alla piazza. Ci saranno infatti iniziative in ben 98  piazze cittadine in tutta italia, a sostegno delle unioni civili, dei diritti delle coppie di fatto e degli omosessuali. In piazza ci saranno sigle diversissime: dalle sigle del movimento gay, fino agli ambientalisti di Legambiente, ai volontari di Amnesty International, i sindacati (Cgil e Uil), i circoli locali del cinema (come a Cagliari), gli scout del Cngei (a Lecce), gli studenti dei Coordinamenti universitari.

Una iniziativa, quella nelle 98 piazze, che segue di 24 ore la sortita di Papa Francesco sul tema. Il pontefice ieri ha invitato a tenere ben distinte unioni civili e matrimonio. In serata, sul tema, si è esposto anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha definito “irrinviabile” la legge sul tema.

Dove si manifesta.  Novantotto le città, ricorda il Corriere della Sera, da Gorizia, a Sassari a Ragusa, passando per Alba e Viterbo. E ancora gli appuntamenti all’estero: Monaco di Baviera, Bruxelles, Francoforte, Copenaghen, Londra, Limerick, Dublino e New York. «Faremo suonare in piazza le nostre sveglie per ricordare al parlamento che il tempo di negare i diritti è finito – spiega Flavio Romani, presidente di Arcigay – e che devono fare una legge buona e in fretta».

Dopo la piazza verrà il momento di approvare la legge. E qui le cose si fanno più difficili. Il Pd, infatti, è diviso sul tema. E si tratta. Come spiega Repubblica, si lavora ad aggiustamenti:

Nessuna confusione tra unioni civili e matrimonio. Quindi modifiche agli articoli 2 e 3, dopo le preoccupazioni trapelate dal Quirinale. Se l’unione civile si spezza, si perde il cognome del partner. Se ci si lascia, è divorzio immediato. Ma soprattutto l’adozione del figlio del partner in una coppia gay, la stepchild adoption resta, però con alcuni “paletti” a maggiore tutela del bambino, affidando tutto nelle mani del Tribunale dei minori. Sono dodici gli emendamenti studiati, concordati e presentati ieri dal Pd con la “bollinatura” del capogruppo Luigi Zanda, della prima firmataria del testo Monica Cirinnà e della ministra Maria Elena Boschi. Nessuno dei tre nomi compare in calce. È toccato a Beppe Lumia assumersene la paternità, con alcuni altri dem.