Unioni civili, Pd gela Alfano. Discussione al via

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2016 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Unioni civili, il Pd rimanda al mittente l’offerta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, di convergere su un testo del disegno di legge firmato dalla senatrice Monica Cirinnà senza la stepchild adoption (l’adozione del figliastro da parte del compagno), il Senato respinge le questioni pregiudiziali di costituzionalità e le richieste di sospensione, la Lega Nord stralcia 4.500 su 5mila emendamenti dopo un accordo con i democratici: con queste premesse, favorevoli al Pd, è iniziata martedì pomeriggio in Aula al Senato la discussione sul discusso ddl sulle unioni civili. Sono previste 21 ore di discussione generale, per un totale di 110 interventi. Il voto arriverà entro la settimana.

Il partito del presidente del Consiglio Matteo Renzi e della stessa Cirinnà tira dritto con l’intenzione di mettere l’articolo 5 sulla stepchild adoption alla prova dell’Aula. La relatrice del ddl ha subito chiarito le intenzioni del suo progetto di legge:

“Vi chiedo scusa se qualche volta sono stata un po’ brusca, ho cercato solo di spiegare che il nuovo istituto di unioni civili, nella sua quarta versione, è già una sintesi moderata”, ha detto intervenendo in Aula al Senato. “Ho vissuto sulla mia pelle gli effetti di un dibattito avvelenato”, ha detto Cirinnà, sottolineando come, nel dibattito anche sui media “la frase che ritengo più falsa è che stiamo introducendo il matrimonio e le adozioni gay”.

E poi ancora, sul discusso articolo 5 sulla stepchild adoption:

“Su questo tema si sono agitati i fantasmi più spaventosi. La legge 40, quasi interamente riscritta dalla Consulta, vieta e punisce espressamente la pratica della gestazione per altri! Questo divieto è in vigore, resterà in vigore e in nessun modo il testo di cui discutiamo oggi interferisce con tale divieto”,

ha chiarito la senatrice del Pd.

“Il punto è uno – spiega Cirinnà, prima iscritta a parlare nella discussione generale sul ddl – il nostro ordinamento non ammette discriminazioni tra i figli basate sulla cornice giuridica del rapporto tra i loro genitori e non ammette la discriminazione tra eterosessuali ed omosessuali in relazione alla valutazione della loro capacità di essere genitori né ammette discriminazioni tra figli in ragione del modo in cui sono venuti al mondo. E’ evidente che deve sempre prevalere l’interesse del bambino alla stabilità e alla continuità degli affetti”.

Sulla stepchild adoption è il capogruppo dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ad aprire a possibili mediazioni, ma senza stravolgere il testo del ddl:

“Sinora la posizione maggioritaria di Alleanza popolare era di serie riserve sull’intero ddl sulle unioni civili. Considero quindi quella di Angelino Alfano un’apertura e un sensibile passo avanti. Tra l’altro, nella sua ultima versione e tenendo conto degli emendamenti Lumia, mi sembra che ogni pericolo di sovrapposizione tra unioni civili e matrimonio sia superato. Le unioni civili sono saldamente ancorate all’art.2 della Costituzione e non all’art. 29 che disciplina il matrimonio”.

Dopo il discorso della senatrice e il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità, a cui hanno votato ‘no’ anche Movimento 5 stelle e i verdiniani di Ala, è iniziata la discussione vera e propria. Ma come ha sottolineato il presidente del Senato, Piero Grasso,

“Avremo 21 ore di discussione e forse non basterà una settimana per esitarle prima di passare al voto degli emendamenti”.

(Nelle foto LaPresse Monica Cirinnà)