Vaccini obbligatori per ammissione a scuola, Lorenzin presenta la legge. Il Miur frena

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Maggio 2017 - 21:56 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini obbligatori per ammissione a scuola, Lorenzin presenta la legge

Vaccini obbligatori per ammissione a scuola, Lorenzin presenta la legge

ROMA – I bambini non vaccinati non potranno essere ammessi a scuola. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato la presentazione di un decreto legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni. La decisione del ministero arriva dopo il preoccupante calo della copertura vaccinale che ha già prodotti i primi effetti, come ad esempio l’epidemia di morbillo in Italia. Se fino ad oggi sono le singole regioni a dover dare disposizioni sull’obbligatorietà, la legge della Lorenzin avrà copertura nazionale. E intanto i primi risultati si vedono già a Trieste, dove il Comune non ha ammesso alla scuola primaria quattro bambini i cui genitori rifiutavano le vaccinazioni.

Ad annunciare il testo di legge già pronto per l’obbligatorietà delle vaccinazioni è il ministro Lorenzin, che ha dichiarato nel programma ‘Night Tabloid’ che andrà in onda la sera di giovedì 11 su Rai 2. Il ministro ha inoltre precisato che saranno necessari approfondimenti e una discussione anche con il ministero dell’Istruzione, per valutare se i tempi sono davvero maturi per fare una legge che ci riporti in sicurezza:

“Ho immaginato questo decreto che pone l’obbligatorietà per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con il ministero della Salute che ogni annoi dà la lista di quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie, superando anche la dicotomia tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza sono necessarie per la salute delle persone, poi ce ne saranno un gruppo che saranno obbligatorie per l’accesso alla scuola dell’obbligo”.

Ovviamente, ha precisato, “questa è una norma che può avere degli aspetti di complessità, per questo l’ho mandata alla presidenza del Consiglio. Spero che ci sia un approfondimento con il ministero dell’Istruzione, che ha il timore che venga leso il diritto all’accesso alla scuola. Ci saranno aspetti che andranno verificati ma credo che i tempi siano maturi per un dibattito su un livello più alto rispetto a quello che abbiamo avuto fino a oggi”.

D’altronde il ministero della Salute si è trovato a dover correre ai ripari ora che la soglia vaccinale si è abbassata e questo costituisce un pericolo per tutta la popolazione, come ha sottolineato il ministro Lorenzin:

“L’epidemia in atto di morbillo che oggi ci porta più di 2220 casi, la dice lunga sulle complicanze che ci possono essere, ma pensiamo alle varie malattie che possono arrivare, anche più gravi. Molte regioni si sono dotate di strumenti normativi che hanno intrapreso questa strada, dalla scuola dell’infanzia, come l’Emilia Romagna, il Lazio e la Lombardia o fino alla materna come ha fatto la Toscana. Siamo pronti per un dibattito più ampio per riportare l’obbligatorietà”.

Al ministro della Salute controbatte quello dell’Istruzione: ‘L’obbligo dei vaccini non deve andare contro il diritto all’istruzione”, afferma in una nota il Miur, spiegando che così si è espresso il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli nel corso di un incontro con la Lorenzin. “I due diritti costituzionali, quello alla salute e quello all’istruzione devono essere entrambi garantiti”.

Appena lo scorso 21 aprile si era ferma anche davanti al Consiglio di Stato, investito per la prima volta della questione, la richiesta di due famiglie di Trieste contro il Comune, che a novembre ha introdotto l’obbligatorieta’ della vaccinazione per l’inserimento nelle graduatorie dei nidi e delle scuole d’infanzia. Dopo la sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia, che a gennaio aveva confermato la validita’ della delibera del Consiglio Comunale di Trieste, la suprema magistratura amministrativa ha intanto negato l’istanza di sospensiva della sentenza di primo grado, con un’ordinanza emessa 24 ore dopo l’udienza e che, secondo l’amministrazione locale, fa “ben sperare” per il pronunciamento definitivo.