Varato il decreto anti stupri: ronde ok ma disarmate

Pubblicato il 20 Febbraio 2009 - 12:13| Aggiornato il 2 Marzo 2009 OLTRE 6 MESI FA

Ronde non armate e formate da ex agenti ed ex militari, estensione dai 2 ai sei mesi della permanenza degli immigrati nei Cie, pene dai sei mesi ai quattro anni per lo stalking e divieto degli arresti domiciliari per chi è accusato di violenza sessuale. Sono queste le principali norme contenute nel decreto anti-stupri approvato dal Consiglio dei ministri.

Sulle ronde il governo ha accolto le proposte di An, apportando alcune modifiche alla norma: ai sindaci è concessa la possibilità di avvalersi di associazioni di cittadini non armati, in coordinamento con i prefetti.

Le ronde «non saranno armate, ma dotate solo di telefonini e ricetrasmittenti con cui avvertire le forze dell’ordine». Inoltre, saranno formate prevalentemente da associazioni di ex agenti di polizia, carabinieri, forze armate e altri corpi dello Stato. Sarà data precedenza, ha spiegato il ministro dell’Interno Roberto Maroni ad associazioni di carabinieri e poliziotti in congedo, «persone che sanno quello che fanno», ha aggiunto il titolare del Viminale.

Gli elenchi dei volontari verranno tenuti dalle Prefetture e il modello è quello dei volontari per i vigili del fuoco o quello dei “City Angels”, volontari che a Milano operano «da 15 anni», ha detto il ministro. L’obiettivo, ha voluto precisare a tal proposito Maroni, è quello di passare «dalle ronde fai da te ai volontari per la sicurezza, regolati e controllati».

E sull’argomento, ha assicurato il ministro, «non c’è stato alcun veto del Quirinale. Ieri con Napolitano ho concordato questo testo – ha detto Maroni -, senza alcuna forzatura o obiezione».