Vendola a Pisapia: “Ho esagerato, ma non su rom e musulmani”

Pubblicato il 1 Giugno 2011 - 20:44 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Dopo la strigliata di Giuliano Pisapia (“Ascolti prima di parlare”), prosegue il botta e risposta a distanza tra il sindaco di Milano e Nichi Vendola. Il governatore pugliese ha fatto una parziale marcia indietro su alcune delle parole usate in piazza Duomo dopo il ballottaggio del 30 maggio: “Dovevo usare liberare e non espugnare”. Ma Vendola ha rivendicato il passaggio in cui lanciava un abbraccio simbolico “ai fratelli rom e musulmani”.

Vendola ha realizzato un videomessaggio indirizzato proprio a Pisapia: “Ci tengo a dirti che solo l’emozione mi ha indotto ad usare il verbo espugnare per nominare la bella vittoria di Milano. Un vecchio stile verbale mi ha espugnato la genuina intenzione. Non dovevo dire di una felicità come una conquista. I conquistatori, quelli che non fanno prigionieri, sono altri. Liberare era ed è il verbo giusto, né espugnare né conquistare”.

“Su questo incidente lessicale – continua il governatore della Puglia – si sta giocando una partita sporca, fatta di parole sporche. Perché per nulla al mondo io sono disposto a considerare ebbre le parole di fraternità nei confronti di ogni essere umano. Sono orgoglioso di aver parlato ai miei fratelli e sorelle rom, ai miei fratelli e sorelle musulmani. La fraternità è per me un bene non negoziabile. Senza questo punto di riferimento non ha senso cercare la buona politica”.

“Per me – prosegue Vendola – tra coloro che mi hanno insegnato a disegnare orizzonti nuovi, in cui centrale è il primato dei volti e non quello dei voti, ci sei tu caro Giuliano. E questo legame, intessuto in tempi di sconfitte, non sarà minimamente scalfito nei giorni delle vittorie. C’è chi ha interesse a farlo c’è chi ci prova, ma tu lo sai, non c’è parola opaca che possa inquinare la prosa, anche quella silenziosa dell’amicizia”.