Veronica Lario/ Berlusconi accusa la stampa e la sinistra di manipolare la moglie

Pubblicato il 29 Aprile 2009 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi non ha affatto gradito le esternazioni della moglie Veronica Lario sulle ex veline candidate al Parlamento europeo dal Pdl.  Per il Cavaliere «è vittima delle manipolazioni della stampa». Da Varsavia sfoga tutta la rabbia per i titoli dei giornali di mercoledì che riportano la “sofferenza” della signora Lario. Il premier prima nega poi rilancia: «Farò la campagna elettorale con a fianco queste cosiddette veline».

Berlusconi attacca anche la sinistra  che candida solo «vecchi arnesi della politica» e garantisce che con lui non ci saranno«personaggi maleodoranti e malvestiti». Intanto sul sito del Pdl piovono insulti all’indirizzo di Veronica. I fan di Berlusconi invitano la signora a tacere, le rimproverano il suo passato di attrice e non tollerano che sputi sui miliardi che le hanno permesso una vita dorata.

Martedì il primo atto della querelle coniugale-politica. L’ira disperata, sconsolata, lucida, l’ira pubblica e privata di Veronica Lario. In una dichiarazione all’agenzia Ansa la signora Berlusconi definiva «ciarpame senza pudore» l’ipotesi per lei purtroppo concreta di candidature alle elezioni europee di giovani donne promosse deputate per la loro avvenenza e per le loro relazioni sociali. «Una situazione che subiamo e ci fa soffrire, io e i miei figli siamo vittime e non complici».

«Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore, condivido». Con questa frase Veronica Lario esplicitamente toglieva il marito premier dalla lista delle “vittime” ed accollava a lui la responsabilità di lasciar fare, incoraggiare, se non proprio volere in prima persona.

Ancora, Veronica Lario si diceva «sorpresa» della partecipazione del marito ad una festa domenica notte a Napoli per i 18 anni di una ragazza: «La cosa mi ha molto sorpreso, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo compleanno dei suoi figli pur essendo stato invitato». Una nota finale molto amara per una dichiarazione meditata.

Un dolore privato che diventa fatto pubblico non solo perchè pubblico viene reso il dissidio familiare ma soprattutto perchè la questione della candidabilità di quelle che la stampa inglese chiama «le ragazze di Silvio» esce così dal folklore politico e diventa sostanza della res publica. Non riguarda più solo una coppia famosa, una moglie, una madre, una donna, un premier esuberante e disinvolto. La questione che Veronica Lario pone a tutti è: il 7 giugno gli italiani troveranno in lista in carne e ossa e voteranno dunque anche per «il divertimento dell’imperatore»?