Virginia Raggi e la chat con Marra, Romeo, Frongia: quattro amici al bar

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Gennaio 2017 - 05:44 OLTRE 6 MESI FA
Virginia Raggi e la chat con Marra, Romeo, Frongia: quattro amici al bar

Virginia Raggi e la chat con Marra, Romeo, Frongia: quattro amici al bar (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Virginia Raggi, sindaco di Roma, “ha mentito all’Anac su Raffaele Marra e suo fratello Renato?”. Se fosse vero, “si chiarirebbe il vero ruolo di Marra”, dice il senatore del Pd Stefano Esposito. Esposito rilancia alcune indiscrezioni sulla inchiesta in corso a Roma, dopo l’arresto dello stesso Raffaele Marra e il contenuto della chat fra i “quattro amici al bar“. I quattro erano, oltre a Raffaele Marra e Virginia Raggi, l’ex capo della segreteria del sindaco, Salvatore Romeo, e l’ex vicesindaco Daniele Frongia.

“Altro che uno dei 45 mila dipendenti del Comune”. Sembrerebbe configurarsi un vero e proprio scambio di opinioni e informazioni fra la Raggi e Marra sullo stipendio del fratello di Marra:

“Quindi o il Sindaco ha mentito nella memoria all’Anac o Marra ha pesato eccome sulla scelta di Raggi dedicata a suo fratello. Quel che è certo è che passano i giorni e la nebbia continua a ristagnare sul Campidoglio”.

Il messaggio contenuto nella chat dei 4 amici al bar di cui parla il senatore del Pd è quello in cui Virginia Raggi chiede cosa dicono le norme quando un dipendente del Comune cambia fascia professionale. Virginia Raggi si riferisce evidentemente al caso di Raffaele Marra, Renato Marra, graduato della Polizia municipale, che aveva fatto domanda per diventare comandante dei vigili urbani di Roma. Da notare che Renato Marra ne aveva tutti i requisiti. Era considerato uno dei migliori dirigenti del corpo al punto di essere stato l’unico a essere stato premiato dal commissario Francesco Paolo Tronca lo scorso maggio.

La posizione di comandante dei vigili è, dal punto di vista dell’inquadramento dei dipendenti comunali, in fascia 5. Renato Marra aveva poi rinunciato a procedere in carriera, optando per un ruolo inferiore dal punto di vista retributivo, in fascia 3, anche se non meno pesante dal punto di vista del potere, quello di direttore del turismo.

Su questo cambio di collocazione di Renato Marra è stato interrogato Raffaele dalla Raggi. Raffaele ha risposto, inviandole le foto dei riferimenti normativi. Nella stessa chat, la Raggi si informerebbe anche del livello retributivo. Identica la risposta di Marra: è stabilito per legge.

La chat smentirebbe, secondo il sen. Esposito, quello che era stato detto a suo tempo dalla Raggi, che nella nomina di Renato Marra il ruolo del fratello Raffaele era

“stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali, peraltro affidate in via esclusiva dalla normativa vigente. Raffaele Marra – spiegava Raggi – si è limitato a compiti di mero carattere compilativo”.

Aggiunge Sara Menafra sul Messaggero:

In queste conversazioni, tutte registrate sulla popolare applicazione Whatsapp, i due si confrontano proprio a proposito della promozione alla quale aspira Renato e che effettivamente ottiene. Il tono è ovviamente confidenziale e Raffaele spiega al fratello vigile urbano quali sarebbero i benefici, anche in termini di stipendio, qualora dovesse effettivamente ottenere l’incarico a capo dell’ufficio Turismo. I pm si sono presi qualche giorno per valutare anche queste conversazioni. Il punto, infatti, è capire quanto e se Marra abbia usato il suo rapporto di fiducia col sindaco Raggi per sostenere il fratello sebbene il regolamento comunale vieti ai congiunti di promuoversi a vicenda.

Proprio per questo motivo, l’altra chat interessante è quella dei «Quattro amici al bar». Come ha anticipato il Fatto quotidiano, la app Telegram, che ospitava la conversazione, ha registrato almeno quattro messaggi con questo argomento. Al momento di valutare la nomina di Renato Marra, il sindaco Raggi chiede proprio a Raffaele il funzionamento delle fasce dirigenziali e, conseguentemente, le retribuzioni. In entrambi i casi, Marra risponde con una foto della pagina del regolamento comunale: prima sulla fasce, poi sui compensi. Anche in questo caso, la conversazione può risultare decisiva specie se contrapposta a quanto lo stesso sindaco ha riferito all’Anac nel corso dell’istruttoria su questa nomina.

Ma un altro articolo di Michela Allegri e Cristina Mangani sul Messaggero spiega che forse la Raggi non decise da sola la nomina del fratello di Marra, anzi che sia stata messa praticamente davanti al fatto compiuto:

Si è assunta la responsabilità della nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, finito in carcere per corruzione. E ora una chat, quella aperta tra lei e il suo ex braccio destro, sembra smentirla. Virginia Raggi e quell’incarico tanto discusso non trovano pace. Chi ha deciso veramente di promuovere Renato Marra a capo della Direzione del Turismo di Roma Capitale? Il primo cittadino o il fratello, all’epoca capo del personale? A giudicare dal contenuto della conversazione riservata, la sindaca avrebbe accettato la decisione a scatola chiusa. E poi, davanti ai malumori dell’opposizione e degli stessi 5 stelle per quell’aumento di ventimila euro nella busta paga, gli avrebbe scritto: «Raffaele, questa cosa dello stipendio mi mette in difficoltà, me lo dovevi dire».