Virginia Raggi furiosa con l’Espresso: “Casta in Campidoglio? Querelo”

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2017 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA
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Virginia Raggi furiosa con l’Espresso:. Il fotomontaggio della copertina che non vedremo mai secondo la sindaca

ROMA – Virginia Raggi ha deciso di querelare il settimanale l’Espresso. A scatenare l’ira della sindaca di Roma è stato l’ultimo numero della rivista, in cui si parla di “casta del Campidoglio”. Non esattamente un bel biglietto da visita per un movimento la cui ragione sociale è tutta indirizzata alla lotta agli sprechi, al taglio delle poltrone e alla fine della gestione “amicale” di nomine e incarichi.

L’inchiesta era incentrata sul numero di collaboratori assunti dal Movimento 5 stelle in Comune: 102 in soli 16 mesi di giunta secondo l’Espresso; solo 54 secondo la Raggi che per questo parla di “giornalismo indegno” e “fango” su di lei.

Ma il settimanale insiste e replica pubblicando i file excel in cui sono stati raccolti tutti i nominativi e dati relativi che chiunque può consultare. Si trovano sul sito istituzionale di Roma Capitale. “Basta andare nella sezione “Deliberazioni e atti” e scaricare le delibere della Giunta capitolina da quando Virginia Raggi è sindaco”, spiega l’Espresso che invita i suoi lettori a dilettarsi nel raffronto.

Questo il lunghissimo sfogo pubblicato su Facebook dalla sindaca, che pubblica anche un fotomontaggio della “copertina che non vedrete mai”. Quella, a suo dire, con i numeri giusti:

“Vergogna. L’ultimo numero de L’Espresso in cui si parla di ‘casta del Campidoglio’ è indegno. O meglio degno del peggior giornalismo. Quello che non racconta la verità dei fatti ma getta solo fango per screditare a fini politici l’amministrazione di Roma. Numeri e cifre sballati, disonestà intellettuale, falsità e addirittura curricula di professionisti ridicolizzati. Si vede che la campagna elettorale è iniziata, quindi largo agli attacchi. Ma ora la misura è davvero colma e serve fare chiarezza”.

“Tralasciando la copertina al limite della blasfemia, si parla di ‘corte di Virginia’ e che ‘Raggi fa il pieno di collaboratori: 102 in 16 mesi’. Assolutamente falso: i collaboratori della Giunta sono la metà, 54 in tutto – scrive la sindaca – Costo totale: 3,8 milioni di euro e non 5 milioni come riportato. Dov’era L’Espresso quando con l’ex sindaco Alemanno si arrivava a spendere 12 milioni di euro l’anno? Dov’era quando abbiamo ridotto gli sprechi e tagliato poltrone rispetto al passato? Dov’era quando abbiamo licenziato dall’Atac gli assunti di Parentopoli? Non ho visto nessuna copertina dedicata a queste nostre grandi vittorie per i cittadini”.

“Ma facciamo un confronto con il passato – sottolinea la sindaca Raggi – L’ex sindaco Ignazio Marino assunse 153 collaboratori mentre nell’ultimo anno e mezzo di mandato Gianni Alemanno ne aveva 158. Noi 54. Ripeto: cinquantaquattro. Quanto alle spese si passa dai circa 12 milioni di euro del 2012 ai 7 milioni del 2013. Noi 3,8 milioni, un terzo di quanto spendeva Alemanno e la metà rispetto a Marino. Anche per quanto riguarda le società partecipate abbiamo avviato una riduzione dei costi. In Atac, ad esempio, abbiamo accorpato le cariche di presidente, amministratore delegato e direttore generale in un’unica figura che riceve un compenso di 240mila euro l’anno. È netta la differenza rispetto a quanto avveniva nel 2011 quando i compensi per questi tre ruoli costavano 722mila euro alle tasche dei cittadini. Per non parlare dei 1,4 milioni di euro del 2012 e dei 1,6 milioni di euro del 2013″.

“Anche in Acea, la multiutility che si occupa di acqua ed energia, c’è stato un cambio di rotta – conclude la prima cittadina – L’attuale amministratore delegato della società percepisce 232 mila euro in meno rispetto al suo predecessore. Mi chiedo perché l’Espresso racconti una realtà distorta proprio su un’Amministrazione che, per la prima volta dopo decenni, sta portando avanti una seria lotta agli sprechi. Noi abbiamo tagliato poltrone e messo fine agli sperperi ricorrendo solo a quelle professionalità che riteniamo indispensabili per rilanciare Roma e offrire migliori servizi ai cittadini”.