Virginia Raggi, Salvatore Romeo indagato per concorso in abuso d’ufficio

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2017 - 00:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nuovo colpo al “Raggio Magico”: Salvatore Romeo, ex capo della segreteria politica della sindaca di Roma Virginia Raggi (Movimento 5 stelle), è indagato dalla Procura di Roma per concorso in abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine da parte della sindaca.

Romeo, secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, avrebbe ricevuto un invito a comparire per essere interrogato in settimana dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pubblico ministero Francesco Dall’Olio.

L’ex capo della segreteria politica della sindaca è lo stesso che sottoscrisse due polizze vita della quali era beneficiaria la Raggi, pur se queste per gli inquirenti non costituiscono circostanza penalmente rilevante. La procura non vi ha ravvisato reati: non erano una forma di finanziamento politico surrettizio, ribadisce Romeo, intercettato per strada vicino casa dal programma di Raitre Agorà. “Forme di investimento, non eccessivamente rischiose, più o meno remunerative”, così definisce Romeo le polizze, due delle quali intestate a Raggi prima che diventasse sindaca. A sua insaputa, secondo entrambi.

L’ex componente del ‘raggio magico’, con la sindaca sul tetto del Campidoglio in una foto ormai celebre, sarà ascoltato dai pm soprattutto sulle nomine oggetto dell’inchiesta. Una delle quali è proprio la sua: Romeo si dimise da funzionario del Comune per essere riassunto come dirigente a stipendio inizialmente triplicato, fino ai rilievi dell’Autorità anticorruzione (Anac) che portarono a ridurlo.

Tra le nomine sotto osservazione c’è però soprattutto quella di Renato Marra, fratello maggiore di Raffaele, da vicecapo della polizia municipale passato alla Direzione Turismo del Comune. Con un aumento di stipendio di 20 mila euro annui. Raggi sapeva implicitamente della sua nuova retribuzione perché aveva firmato l’ordinanza in cui era indicata la nuova fascia di appartenenza, la terza, due scatti sopra quella di provenienza.  Raggi su questa promozione deve rispondere anche di falso per avere dichiarato all’Anticorruzione del Comune “di avere agito autonomamente”. Circostanza per l’accusa smentita dalle chat.

 

(Nella foto Ansa, Salvatore Romeo)