Vitalizi a rischio? Un piano per salvare le pensioni di 600 parlamentari

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2017 - 07:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Vitalizi a rischio per i parlamentari, è già pronto un piano per salvarli. E non serve una legge: basta una modifica ai regolamenti delle Camere per far sì che anche i 402 deputati e i 193 senatori con meno di quattro anni, sei mesi e un giorno di lavoro in Parlamento possano non solo avere la pensione a 65 anni, ma anche riavere i contributi versati fino ad oggi.

A mettere in pericolo i vitalizi di tanti parlamentari, spiega Diodato Pirone sul Messaggero, è un “pasticcio” nato con la riforma del 2012 che di fatto abolì i vitalizi futuri e stabilì che anche le pensioni dei parlamentari dovessero essere calcolate con il sistema contributivo che dal 1996 vale per tutti gli italiani. Dal momento che per ottenere una pensione Inps bisogna contare su almeno 20 anni di contributi, si pensò di fissare una soglia minima di 5 anni (o meglio 4 anni, sei mesi e un giorno) di contribuzione anche per i parlamentari.

Considerato che in media un parlamentare versa ogni mese circa 900 euro di contributi nei fondi di Camera e Senato, a marzo ognuno dei circa 600 “neo” parlamentari, spiega il Messaggero, avrà accumulato un fondo di circa 43mila euro di contributi. Ma se la legislatura dovesse finire prima del 15 settembre (giorno in cui questi deputati e senatori matureranno il diritto alla pensione), questo tesoretto andrebbe letteralmente in fumo.

Come ha spiegato al Messaggero l’onorevole Luisa Gnecchi, già dirigente dell’Inps, “servirebbe una legge per consentire ai parlamentari di poter unire questi contributi agli altri che hanno presso l’Inps”.

Ma per uscire dall’impasse basterebbe infilare una riga nei regolamenti delle Camere per stabilire che in caso di fine della legislatura potrebbe essere consentito ai deputati di versare per proprio conto i contributi necessari a raggiungere la soglia minima per la pensione. Una possibilità, del resto, garantita agli altri lavoratori. E che salverebbe i vitalizi di 209 parlamentari del Pd, 91 del Movimento 5 stelle, 41 del Gruppo Misto, 31 di Sinistra e libertà, 15 Civici e Innovatori, 12 di Alleanza Popolare, 12 di Centro democratico, 12 di Forza Italia, 7 di Scelta civica, 5 della Lega e 3 di Fratelli d’Italia.