Vitalizi, quelli che: muoia il Pd, si salvi il vitalizio. Damiano, Sposetti, Manconi, Parisi, Manconi…

di Lucio Fero
Pubblicato il 28 Agosto 2017 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA
Vitalizi, quelli che: muoia il Pd, si salvi il vitalizio. Damiano, Sposetti, Manconi, Parisi, Manconi...

Vitalizi, quelli che: muoia il Pd, si salvi il vitalizio. Damiano, Sposetti, Manconi, Parisi, Manconi… (nella foto, Ugo Sposetti)

ROMA – Vitalizi, quelli che: muoia il Pd, si salvi il vitalizio. Sono nutrita pattuglia, anzi discreto plotone e sono, in teoria, tutti parlamentari del Pd. E, per questo, questo e quest’altro e quell’altro motivo (copyright Guzzanti Corrado) sono decisi e pronti, convinti e tesi ad affossare, sacrificare il Pd stesso purché si salvi niente meno che il vitalizio.

Ovviamente non dicono che vogliono salvare il vitalizio, proprio e solo quello dei parlamentari. Anzi degli ex parlamentari perché, vale ripeterlo mille volte nonostante informazione e pubblica opinione facciano finta di non sentire, i parlamentari in carica il vitalizio non l’hanno più. Per loro è stato abolito e sanamente e giustamente sostituito da una pensione pagata coi contributi degli stessi parlamentari. Il vitalizio, cioè un assegno a vita sganciato da età pensionabile e contributi versati, è rimasto per gli ex parlamentari e per gli ex consiglieri regionali (che tutti si dimenticano e sono i più). Duemila persone abbondanti.

Duemila persone abbondanti che incassano ogni mese un assegno privilegio in quanto appunto non legato ad alcuna età pensionabile raggiunta e a nessuno rapporto congruo con i contributi versati. Un assegno mediamente alto che si prende perché sei stato parlamentare e basta.

Questo vitalizio per gli ex, questo privilegio per duemila e passa la Camera dei deputati lo ha cancellato con una legge passata a Montecitorio con i voti del Pd e di M5S che hanno fatto maggioranza insieme. Cancellare il vitalizio per gli ex parlamentari e consiglieri regionali ha ovviamente effetto retroattivo. Ma, attenzione, non li si mette in mezzo alla strada annullando l’assegno-vitalizio. Lo si sostituisce con una pensione. Stavolta calcolata sulla base di contributi e anzianità e quindi più bassa dell’assegno vitalizio.

La legge e ora al Senato e al Senato stanno organizzando di affossarla, seppellirla, rinviarne all’anno del mai e giorno del poi l’entrata in vigore. Molti ex parlamentari, soprattutto di destra e del centro, non si fanno scrupolo di difendere e pretendere il vitalizio in nome del “qualcuno me l’ha dato, guai a chi lo tocca” e inserendo an che il vitalizio nel vasto e popolare catalogo dei cosiddetti diritti acquisiti.

A sinistra i difensori del vitalizio la fanno più fine e…ipocrita. Dicono sì all’abolizione in teoria del vitalizio, ci mancherebbe. Ma non cedendo al populismo di M5S, all’anti parlamentarismo, alla demagogia. Al dunque però belle parolòe che son foglie di fico per tenerselo il vitalizio.

Più vai a sinistra, arrivi a Mdp Bersani-D’Alema-Speranza e a Sinistra Italiana altro mondo è possibile e più diventa una “supercazzola” politica. Gridano al “cavallo di Troia”, avvertono che se tocchi il vitalizio in maniera retroattiva per i parlamentari poi succede che tocchi anche le pensioni dei lavoratori in maniera retroattiva, insomma provano a riparare il vitalizio degli onorevoli dietro niente meno che le pensioni dei lavoratori. Balle ovviamente. Ma in fondo dalle parti di Mdp e Sinistra Italiana se lo possono permettersi di squalificarsi un po’ sui vitalizi: chi li vota li vota per affezione diciamo così ideologica di solito impermeabile ai fatti.

Torniamo invece al Pd. Se la legge sui vitalizi muore al Senato, se il vitalizio risorge al Senato, la “colpa” e responsabilità politiche vanno in carico al Pd. E sarà il Pd a pagarne direttamente e in esclusiva il pesante prezzo elettorale. Ma nel Pd questa ovvia considerazione non cale per la pattuglia e plotone che muoia il Pd (di Renzi) e magari muoia pure di vitalizio resuscitato.

Eccola la pattuglia-plotone: Cesare Damiano della sinistra Pd, Ugo Sposetti che del Pci fu tesoriere e tuttora custodisce non solo tradizioni e cimeli, Arturo Parisi che non lo fa per piacer suo ma per far piacere alle istituzioni, Sandra Zampa iper prodiana, Rosaria Capacchione società civile, Luigi Manconi avvocato e paladino di ogni causa debole ma anche del vitalizio dei fortissimi. E sono solo quelli che nel Pd lo hanno detto apertamente che meglio un bagno elettorale del Pd da vitalizio salvato che un vitalizio abolito in accordo con M5S.

E, attenzione, se il Pd che loro son pronti a sacrificare non li dovesse ricandidare griderebbero a squarciagola al Renzi dittatore, uomo solo al comando e giglio magico soffocante.