Vitalizio, chi se lo tiene anche se condannato: Maroni, Cirino Pomicino…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Maggio 2015 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Vitalizio, chi se lo tiene anche se condannato: Maroni, Cirino Pomicino...

Vitalizio, chi se lo tiene anche se condannato: Maroni, Cirino Pomicino…

ROMA – Vitalizi, gli ex parlamentari condannati che se lo tengono. Il parlamento mercoledì ha eliminato i vitalizi per gli ex parlamentari condannati a pene superiori ai due anni per reati gravi di mafia, terrorismo e contro la pubblica amministrazione (escluso l’abuso d’ufficio). L’Ufficio di presidenza della Camera e quello del Senato hanno detto sì. Ecco chi sono gli ex parlamentari che, pur condannati, continueranno a percepire il vitalizio. Lorenzo Salvia e Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera scrivono:

Paolo Cirino Pomicino, ex ministro, continuerà a prendere i 5.231 euro e 7 centesimi al mese che ha maturato dopo 27 anni di contributi. Condannato per la maxi tangente Enimont e quindi per finanziamento illecito ai partiti, uno dei reati «peggiori» per chi è chiamato a gestire la cosa pubblica.

Domenico Nania, a lungo parlamentare di Alleanza nazionale anche con incarichi di governo, ha scontato dieci giorni di carcere ed è stato condannato a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra all’inizio degli anni Settanta. Ma il suo passato non gli impedirà di percepire 5.938,46 euro al mese.

Roberto Maroni, condannato a quattro mesi e 20 giorni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale quando impedì ai poliziotti di entrare nella sede della Lega.

Claudio Martelli, 4.684,19 euro al mese che continuerà a intascare nonostante il coinvolgimento nell’inchiesta Enimont, con sentenza definitiva di otto mesi.

Gianni De Michelis, con un vitalizio di 5.174,79 euro, finito nell’inchiesta sulle tangenti per le autostrada del Veneto, condannato a 4 anni in primo grado, poi ridotti con il patteggiamento a un anno e sei mesi, oltre ai sei mesi per l’affare Enimont. Comunque sotto la soglia di sicurezza dei due anni, fissata nella delibera di ieri.

Renato Farina, l’agente Betulla dei servizi segreti condannato a sei mesi per favoreggiamento nel sequestro dell’imam egiziano Abu Omar, mantiene il suo assegno.

Giorgio La Malfa salva il vitalizio da 5.759,87 euro nonostante la condanna a sei mesi per finanziamento illecito ai partiti.

L’ex sindaco di Milano e cognato di Bettino Craxi Paolo Pillitteri, condannato a quattro anni e sei mesi per ricettazione e finanziamento illecito ai partiti con una rendita di 2.906,11 euro al mese. Un mese fa aveva detto: «Se mi tolgono questi soldi ho difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Sarebbe una vendetta postuma, inutile. Vorrebbe dire offrire al popolo scalpi e cappi sventolati». È stato riabilitato. E questo gli ha consentito di evitarlo.