L’ America si è fermata per commemorare l’11 settembre del 2001

Pubblicato il 12 Settembre 2012 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK, STATI UNITI – L’America si è fermata martedi per ricordare l’11 settembre 2001 quando gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle sono costati la vita a oltre 3.000 persone. Le celebrazioni per gli 11 anni sono state invece sobrie. Dopo le imponenti cerimonie, l’anno scorso, per il decennale, da New York a Washington passando per la Pennsylvania, gli occhi quest’anno sono stati puntati sulla gente, sui parenti delle vittime e sulle loro famiglie.

Per loro si è fermata anche la campagna elettorale. Il presidente Barack Obama ha osservato un minuto di silenzio alla Casa Bianca e poi si è spostato, accompagnato dalla first lady Michelle, al Pentagono. ”Non importa quanti anni passeranno, non importa quante volte verremo insieme su questo terreno consacrato, ma sappiate questo: non sarete mai soli e i vostri cari non saranno mai dimenticati”, ha detto Obama ai partecipanti alla cerimonia..

”Le vittime del terrore con il loro sacrificio – ha continuato – ci hanno aiutato a diventare l’America che siamo oggi. Un’America piu’ forte e piu’ sicura. la vera eredita’ dell’11 settembre non sara’ una di odio o divisione, ma sara’ un mondo piu’ sicuro, un Paese piu’ forte e un popolo piu’ unito che mai”. Obama ha sottolineato che gli Usa hanno sferrato ”un colpo durissimo ad Al Qaeda”, decapitandola e indebolendola. ”Osama bin Laden non ci minaccera’ mai piu. La nostra guerra e’ contro Al Qaeda e contro i suoi affiliati, non contro l’Islam o contro altre religioni”.

Dopo il Pentagono Obama e la first lady si sono recati al cimitero nazionale di Arlington per rendere omaggio alle tombe dei militari morti in Iraq e in Afghanistan. Il vice presidente Joe Biden si e’ recato a Shanksville, in Pennsylvania, dove si e’ schiantato il volo United 93. ”In questa giornata chi ci ha attaccato deve sapere che siamo uniti nella nostra determinazione a fermarli e a farci paladini della pace e della liberta’ sia in casa sia nel mondo” ha detto da parte sua il candidato repubblicano Mitt Romney.

A Ground Zero, dove come ogni anno si e’ tenuta la lettura dei nomi delle tremila vittime della strage, per la prima volta nessun personaggio politico e’ salito sul palco. E questo ha trasformato la ricorrenza in una cerimonia piu’ umana, lasciando spazio alle storie dei familiari. Un padre ha ricordato gli occhi blu del figlio, ”lo stesso colore che aveva il cielo quel giorno”. Poi: ”A volte vorrei che papa’ non fosse stato cosi’ coraggioso”, ha detto Alexa Smagala, una bambina di dieci anni. Non ha mai conosciuto il padre. Sua madre, Dena, era incinta di cinque mesi quando il marito, il vigile del fuoco Stanley Smagala, e’ rimasto sepolto sotto le macerie della Torre Sud.