Aria di guerra tra Siria e Turchia. Bombe a est di Damasco, rapito Al Raui

Pubblicato il 24 Giugno 2012 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA

ANKARA – Nuovi spargimenti di sangue in Siria: Dayr az Azor, città a est di Damasco, è “sotto un massiccio bombardamento di artiglieria”, mentre a Hama ci sono state sparatorie nella giornata di domenica, e Homs “è stata bombardata sabato”. Lo riferisce all’Ansa la missione dell’Onu a Damasco. ”Un gruppo di terroristi ha rapito a Dayr az Zor il Mufti Abdel Qader al-Rawi”: lo riferisce l’agenzia di Stato siriana Sana, precisando che ”le autorità hanno individuato il gruppo”. Al Raui è la massima autorità religiosa musulmana nella omonima regione, nella parte orientale del Paese che confina con l’Iraq.

Sul centro petrolifero di Dayr az Azor ”piovono colpi di artiglieria ogni minuto”, precisa l’Onu, che sul campo ha dislocati dei team di Osservatori, come a Homs – ”che ha subito ieri un bombardamento massiccio, mentre oggi sembra in una situazione di calma” – e Hama, dove i caschi blu ”hanno sentito intense sparatorie, probabilmente con armi leggere”, ma non sono in grado di capirne la natura.

Intanto si alzano venti di guerra tra Siria e Turchia. Venti che nascono da un “incidente” che proprio incidente non è e comunque non sembra: un aereo militare turco, un caccia, abbattuto senza complimenti dal governo di Damasco. Le certezze finiscono qua, se non altro perché anche la Siria ammette di averlo fatto. Poi iniziano le “versioni”, diversissime e inconciliabili.

I siriani dicono di aver sparato contro un mezzo non autorizzato che invadeva il loro spazio aereo. I turchi raccontano una versione completamente opposta, ovvero che l’aereo è stato abbattuto mentre sorvolava uno spazio internazionale. Qualcosa di più verrà fuori dalla carcassa del caccia, individuata domenica mattina. Recuperarla sarà però impresa disperata visto che è stato localizzato a 1300 metri di profondità.

La Turchia si è rivolta alla Nato chiedendo una riunione straordinaria già organizzata per martedì. Il giorno prima, invece, della questione si occuperà anche la Ue. Secondo la portavoce della Nato a Bruxelles, Oana Lungescu, la Turchia ”ha chiesto consultazioni in base all’articolo 4 del Trattato di Washington. In base all’articolo 4 ciascuno degli alleati può chiedere consultazioni quando ha l’impressione che la sua integrità territoriale, la sua indipendenza politica o la sua sicurezza viene minacciata”.

La nota formale di protesta. La Turchia ha inviato alla Siria una nota diplomatica di protesta sulla vicenda del caccia turco abbattuto venerdì dalla contraerea siriana al largo delle coste della Siria. Lo ha annunciato la tv turca Trt, che non ha però fornito altri dettagli.    La Turchia oggi ha accusato damasco di aver colpito l’aereo senza preavviso quando era nello spazio aereo internazionale ed ha chiesto una consultazione della Nato, che ne parlerà domani a Bruxelles. Martedì ne parlera’ l’Ue.

“Diritto di difesa”. La Siria ha “esercitato il proprio diritto alla difesa della sua sovranita’”, l’abbattimento dell’aereo militare turco e’ stato “un incidente e non una aggressione”, il velivolo e’ stato colpito mentre “volava nella spazio aereo siriano”. Lo ha detto al quotidiano al-Watan il portavoce del ministero degli Esteri di Damasco.